Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

La Bibbia inizia con la seconda lettera dell’alfabeto ebraico: la “beth”. È una specie di “C” rivolta in avanti (l’ebraico si scrive e si legge da destra verso sinistra), come se volesse dire: sopra, sotto e indietro non si può andare. La storia umana va avanti, non torna indietro. La vita umana va avanti, non indietro. Il tempo scorre in avanti, verso il futuro, non verso il passato. Tutto va avanti. L’uomo non può sapere cosa c’era prima del “principio”. L’uomo può sapere e conoscere la realtà delle cose partendo da questo inizio, che la Bibbia chiama “principio”. Prima del principio non c’è l’eternità, ma c’è Dio. Dio è prima del tempo e dopo il tempo, è l’alfa e l’omega, il principio e la fine. Con il principio inizia la storia dell’uomo.

Nel suo valore numerico, la lettera beth significa “due”. È come se dicesse che la storia inizia da due, non da uno solo. Per così dire, tutto è due: il giorno e la notte, il freddo e il caldo, il cielo e la terra, il vero e il falso, il giusto e l’ingiusto, il sotto e il sopra, gli angeli e i demoni, il bene e il male, la vita e la morte. Il due significa relazione, incontro, dialogo; il monaco non parla con nessuno e non vede nessuno. Se esistesse soltanto una possibilità, non ci sarebbe bisogno di fare delle scelte. La vita però offre più possibilità, e di fronte a un bivio, bisogna scegliere quale strada percorrere. Nella vita siamo chiamati a scegliere tra il bene e il male; siamo chiamati a scegliere tra la guerra e la pace: non c’è solo la guerra, esiste anche la pace. Possiamo dire “sì” o dire “no”. Possiamo dire “no” ai paradigmi di questo mondo e dire “sì” alla Parola di Dio. Possiamo dire “no” al pensiero unico e dire “sì” alla libertà di pensiero. Possiamo dire “no” all’uomo solo al comando e dire “sì” a un modello democratico. Possiamo dire “no” al godimento sfrenato, che la società ci propone, e dire “sì” all’uso responsabile delle risorse e dei beni della terra. La lettera beth ci ricorda pure che c’è il “sì” di Dio e il “no” di Dio.

La Bibbia è lo specchio dove noi possiamo specchiarci e scoprire la nostra immagine. La sua storia comincia con la lettera beth e conduce a un nome: Gesù. Partendo dal libro della Genesi, vogliamo semplicemente fare emergere due temi che possono aiutarci a capire quanto sta accadendo in questi giorni nella grande storia umana e nelle nostre piccole storie quotidiane.

Le prime due parole che Dio rivolge all’uomo nel giardino dell’Eden sono un ordine seguito da un divieto: “Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai.” (Genesi 2,16-17). C’è grande libertà ma c’è anche un limite, e il limite in questo caso è al centro del giardino. Il mangiare è segnato da un limite. Andare oltre questo limite significa, secondo il racconto genesiaco, la morte: “senz’altro morirai”. La caduta di Adamo ed Eva, originata dalla trasgressione dell’ordine divino di non mangiare l’albero della conoscenza del bene e del male, riguarda l’atto quotidiano e vitale del mangiare. Ingannati dalla voce del serpente, i due violano il divieto di Dio e rinunciano alla propria libertà. Il peccato di Adamo finisce per compromettere il rapporto con Dio, i rapporti con gli uomini e il rapporto con il creato. L’istinto del mangiare (non certo negativo in se stesso), va controllato e dominato prima che si trasformi in spinta a divorare tutto ciò che appare desiderabile. Dopo il peccato, i loro occhi si aprono e scoprono di essere nudi. Si avverte la propria vulnerabilità e l’altro viene percepito come potenziale nemico. I due sentono il bisogno di coprirsi l’uno di fronte all’altro e il bisogno di nascondersi davanti a Dio.

Oggi la nostra società spinge al godimento senza limiti. Oggi è proibito proibire. Ma che cos’è la legge di Dio? È ciò che regola la nostra umanità, il nostro istinto, la nostra convivenza umana. La legge apre uno spazio all’altro e permette la relazione. Oggi c’è tanta confusione nel mondo, tanto dolore, tante tragedie (non solo dovute alle guerre) perché non si ascolta Dio. Non c’è legge, tutto è permesso, nulla è proibito. Il mondo ha voltato le spalle a Dio, pensando di essere maturo e capace di fare da solo. Oggi la “legge del padre” ha subito un terremoto e la legge di Dio è stata messa da parte, e questo rende molto difficile le relazioni umane. Un tempo si diceva che l’uomo nasce due volte: la prima volta dalla madre e la seconda volta dalla parola. Anche il Nuovo Testamento parla di due nascite: quella naturale e quella dello Spirito per mezzo della Parola. Oggi il mondo è in una profonda crisi perché si violano i divieti di Dio e non si ascolta la Parola di Dio, Gesù Cristo.

Paolo Mirabelli

13 novembre 2023

Gallery|Bibbiaoggi
Foto & Post della Gallery: 1680
Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.