Nel 1951 il fratello Italo Minestroni si trasferì a Catanzaro per curare la nascente comunità locale. Poco tempo dopo anche il missionario americano Jack McPherson fu inviato a lavorare con lui. Dopo circa un anno e mezzo di lavoro missionario, la comunità di Catanzaro raggiunse una sessantina di membri. Purtroppo qualche tempo dopo l’allora Ministro degli Interni, Mario Scelba, “proibì alla Chiesa di Cristo di tenere adunanze a porte aperte… e il locale di culto fu chiuso”.
Nel 1952 il Minestroni tenne degli studi biblici con un gruppo di persone che vivevano a Petilia Policastro, una cittadina di circa diecimila abitanti, in provincia di Catanzaro. Apparteneva a questo nucleo originario anche la famiglia Mirabelli, della frazione di Camellino. Quando il fratello Italo Minestroni partì per Bologna, la nascente comunità di Petilia venne curata da Franco Coco, un evangelista che veniva da Catania. La sua presenza fu solo di due anni (1954-55), durante il quale il gruppo aumentò notevolmente fino a raggiungere oltre i sessanta membri. Non mancarono le persecuzioni da parte del parroco locale, che in una occasione voleva impedire persino che si facesse il funerale di un membro anziano della comunità. Nel 1956 la comunità fu affidata alla cura di Onorato Ierardi, un giovane seminarista del luogo che aveva ormai abbandonato il cattolicesimo. La mancanza di lavoro e di un sostegno costrinsero il Ierardi a trasferirsi altrove, a Roma. Nel 1958 il predicatore Salvatore Puliga, della comunità di Casole Bruzio (Cosenza), cominciò a visitare periodicamente la comunità di Petilia Policastro. Per oltre quarant’anni egli curò la comunità di Petilia in maniera encomiabile. Negli anni Ottanta un missionario americano, Earl Weldon, con sua moglie e i tre figli si trasferirono per circa due anni in Calabria ad aiutare le chiese di Casole Bruzio, Spezzano Sila e Petilia Policastro. Dopo la morte di Salvatore Puliga e la partenza e il ritorno negli USA del Weldon, la comunità di Petilia Policastro ha continuato a riunirsi nella frazione di Camellino e a San Demetrio, e i fratelli cercano ancora oggi di alternarsi nella predicazione e negli studi biblici.
Siamo nel 2022: sono passati 70 anni da quel lontano 1952, e la storia della comunità di Petilia Policastro continua, grazie a Dio. Diversi suoi membri sono sparsi in varie regioni d’Italia: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio. Una sorella con la famiglia vive in Svizzera. Un fratello in Canada. Di quei primi fratelli della chiesa di Petilia molti sono in cielo.
Nella foto: parte di un vecchio sermone sulla semina e la predicazione della Parola di Dio.