I miei genitori, entrambi contadini, erano soliti conservare nel magazzino i semi della raccolta dell’anno in corso per la semina dell’anno dopo: chicchi di grano, legumi, semi di zucche, piccoli semi di pomodori, di sedano e di prezzemolo, e tanti altri ancora. Li conservavano in un ambiente asciutto e al buio, avvolti in un pezzo di stoffa o di carta che legavano e appendevano al soffitto, per evitare che i topi o altri animali li mangiassero. A volte succedeva che dimenticavano dei semi per alcuni anni. Quando li ritrovavano non li buttavano via, ma li seminavano nel terreno, come si fa con tutti gli altri semi. Preparavano il terreno, facevano i solchi e vi mettevano i vecchi semi in abbondanza. Dopo un certo tempo, quei semi crescevano e producevano secondo la propria specie: dai chicchi di grano nasceva grano, dai semi di pomodori nascevano pomodori. I fiori di zucca non possono produrre prezzemolo, né la faggiola produrre sedano. Dalla castagna nasce il castagno, dalla ghianda la quercia. Il fico non può produrre uva, né la vite produrre olive.
Così l'Evangelo di Cristo, predicato ai cuori delle persone, che sono il terreno che riceve la Parola di Dio, produrrà sempre dei cristiani. È nella natura del Vangelo far nascere dei cristiani. Il Vangelo darà sempre lo stesso Cristianesimo d'amore, la stessa vita santa, fatta di fedeltà e di umiltà. Si avrà sempre la stessa e identica Chiesa del Signore, come quella che c’era al tempo degli apostoli, con lo stesso amore, uguale conoscenza, stesso zelo, uguali comandamenti, identico culto a Dio e stesse condizioni di salvezza. Anche se, nel tempo, il modo di vivere degli uomini è cambiato, “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e in eterno” (Ebrei 13,8); le leggi degli uomini mutano, ma le leggi divine sono “immutabili” (Ebrei 6,18). L'amore di Dio è per sempre, non muta mai.
Nella spiegazione che dà alla parabola del seminatore, Gesù dice che “il seme è la Parola di Dio” (Luca 8,11). I terreni (i cuori degli uomini) possono essere diversi, ma il seme (la Parola di Dio) è sempre lo stesso. Altrove nei vangeli Gesù dice che il cielo e la terra passeranno ma le sue parole non passeranno (Matteo 24, 35); le sue parole sono il seme per tutte le stagioni dell’umanità. Il seme (la Parola di Dio) non è cambiato e, se seminato nei cuori degli uomini, produrrà sempre e soltanto dei cristiani.