Carissimi Paolo e Filomena. Sono da due anni qui in Inghilterra nella Comunità di Beech Grove e credo di non avervi mai scritto. Vi chiedo scusa per questo. L’unica giustificazione è che non ho più telefoni né indirizzi di posta elettronica di nessuno di voi. Vi scrivo al contatto del vostro sito web e spero di riuscire a raggiungervi. Non ho al momento alcun numero di cellulare (qui non ne ho bisogno) e solo questo indirizzo di posta.
Noi stiamo bene. Il Signore ha fatto grandi cose nella vita mia e di quella di tutta la mia famiglia. Qui abbiamo trovato il tipo di vita che desideravamo da tempo. Viviamo e lavoriamo all’interno della Comunità, dove non ci manca nulla, persino in questi tempi così difficili. Lorenzo ha appena finito il primo anno delle superiori, qui nella nostra scuola secondaria privata che serve i ragazzi delle comunità europee. Valerio ha finito 11th grade (la prima media), Daniele il 1th grade (la prima elementare), mentre Julia, la più piccola, che ha 4 anni, frequenta la scuola materna. In ogni comunità rurale che è generalmente composta da 250-350 persone, abbiamo la scuola che cura i bambini da 6 settimane fino all’8th grade (3 media). I ragazzi parlano ormai un inglese perfetto. Noi adulti durante il giorno lavoriamo. Io lavoro nella nostra azienda con cui ci sosteniamo che produce giocattoli ed arredi per le scuole. Judith lavora nella nostra lavanderia che si occupa del lavaggio dei panni di tutte le 50 famiglie che vivono a Beech Grove. Altre attività sono la cucina che si occupa di cucinare i pasti comuni, l’orto che produce il 90% delle nostre verdure, l’allevamento dei polli (oltre 1500 ogni sette settimane), dei maiali, dei bovini e la macelleria. Oltre a questo, come già detto, abbiamo anche la scuola. Il lavoro, così come le attività scolastiche finiscono alle 16:45, quindi abbiamo del tempo libero da trascorrere in famiglia nei nostri appartamenti. La sera, infine, ci riuniamo per avere degli incontri spirituali in cui cantiamo, preghiamo o studiamo la Parola di Dio.
Ti ringrazio, ancora, Paolo, per l’aiuto che mi offristi agli inizi del 2018, quando dovetti confrontarmi ed ottenere liberazione da tutti gli errori dei Plimuttisti e che tanto avevano nociuto alla vita mia e a quella della mia famiglia. I miei dubbi e le tue risposte mi conducevano nella stessa direzione, ma non potevo saperlo, di quanto avrei scoperto essere qui l’insegnamento ed al quale ero arrivato già durante il periodo in Italia e che, poi, non e’ molto lontano dal vostro.
Qui viviamo un Cristianesimo semplice, alla cui base c’e’ l’amore, il perdono e l’aiuto reciproco. Per la prima volta, ho capito che è possibile vivere come fratelli e sorelle, senza avere conflitti, mettendo in pratica concretamente l’amore cristiano. Le opere vengono sempre prima delle parole. Il nostro movimento che quest’anno compie cento anni affonda le sue radici nella Riforma Anabattista del XVI secolo. A quel tempo, i perseguitati di tutta Europa fuggirono in Moravia dove furono costretti a realizzare comunità cristiane ispirate agli Atti degli Apostoli. Essi insegnavano il battesimo dei credenti per il perdono dei peccati, il discepolato radicale, il rifiuto di ogni tipo di violenza e la comunanza dei beni. Le nostre comunità sono unite tra loro e spesso si scambiano persino i membri, laddove ciò possa essere necessario. Nel novembre scorso, Judith ed io abbiamo, pertanto, avuto il piacere di essere mandati in visita negli Stati Uniti, dove abbiamo visitato le comunità americane. Ogni occasione è buona per godere la comunione fraterna e per gioire assieme. Abbiamo il piacere di avere tanti bambini, essendo qui le famiglie piuttosto numerose, e tanta musica. Non mancano nemmeno occasioni di piacevole divertimento.
Ad ogni modo, noi stiamo bene e spero lo siate anche voi. Mi farebbe piacere che condivideste la presente lettera con quanti sono con voi e che io conosco. Salutate, in particolar modo, Roberto e Ljerka, Cesare e Carmela, Jeanette e Liz. Dio vi benedica! Matteo Russi