Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Il testo di Giovanni 20,1-9 ci presenta tre modi di reagire di fronte al fatto sconvolgente della tomba vuota: quello della Maddalena, quello di Pietro e infine quello del discepolo amato. Maria fugge via a dare la notizia ai discepoli; lei offre loro un dato e crea un problema: “Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove lo abbiano posto” (20,2). Pietro entra nel sepolcro vuoto e vede le bende e il sudario, ma la sua reazione rimane nel silenzio del sepolcro vuoto. Il discepolo amato entra anche lui nel sepolcro vuoto, vede e crede: egli è il primo che crede senza vedere il Cristo risorto, crede perché comprende le Scritture. Tuttavia, sebbene differenti, questi tre modi di reagire ci presentano tre cammini verso la tomba vuota, tre cammini che precedono l’incontro con il Risorto, e ci offrono una testimonianza che precede quell’incontro.


Maria Maddalena è la prima che si avvicina al sepolcro “quando era ancora buio” (20,1). Lei è la prima che ha il coraggio di lasciarsi provocare da una realtà che conserva ancora tutta la dimensione dell’assurdo e dello scandalo. Maria è stata ai piedi della croce; ha resistito di fronte allo spettacolo della croce; ha sopportato il silenzio della morte (19,25). È ancora buio attorno a lei: c’è ancora paura e angoscia, fallimento e incomprensione. È ancora buio dentro di lei: c’è solitudine e smarrimento. Ma Maria ha un desiderio: cercare il suo Signore e Maestro (20,13.16). E chi cerca ama. La fede di Maria deve maturare nell’incontro con un volto inatteso e nuovo, diverso da quello che lei vorrebbe vedere e trattenere. Maria si sente coinvolta completamente da esso, sente che la sua vita è vuota senza la presenza del Cristo risorto.


Pietro è il credente la cui fede è continuamente chiamata a compiere salti di qualità, a percorrere vie nuove; e per questo a volte fatica scontrandosi con la propria debolezza e la propria presunzione. Nel suo cuore c’è la ferita bruciante del rinnegamento. E poi non ha saputo vegliare un’ora sola con Gesù nel Getsemani. Infine, non ha sopportato la vista dello scandalo della croce. Ma nel suo cuore c’è come una nostalgia: il ricordo di quel giorno in cui non ha voluto abbandonare il suo Maestro, come hanno fatto molti altri discepoli, anzi ha detto a Gesù: Signore da chi ce ne andremo noi? Tu hai parole di vita eterna, e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio” (6,68-69). E ora Pietro corre con questi pensieri, con questa fede e questi dubbi, con queste paure ed esitazioni. E forse per questo non riesce a correre veloce e forte: la sua corsa non è incerta, sa dove andare e sa cosa vuole vedere; ma questa corsa è appesantita, è affaticata. Pietro ha bisogno di incontrare nuovamente quello sguardo dal quale ha avuto inizio il suo cammino, di sentire nuovamente quella chiamata; ha bisogno di essere confermato nella fede. Nel cuore di Pietro c’è il ricordo della fiducia che Gesù ha posto in lui quando lo ha fatto testimone e apostolo assieme ad altri. E dopo il rinnegamento, con il suo sguardo di perdono, Gesù rinnova la sua chiamata e fiducia a Pietro (21,15-19). Pietro corre verso il sepolcro vuoto in attesa dell’incontro con il Risorto.


Ed infine il discepolo amato. Egli è colui che sa vedere e per questo credere. La sua corsa è veloce, più veloce di quella di Pietro. È  la corsa di chi ha lo sguardo che sa vedere oltre, di chi intuisce una novità, di chi si lascia abitare da Dio, di chi sa vedere nella luce della Parola di Dio. Prima ancora di incontrare il Risorto, alla vista delle bende e del sudario, il suo sguardo va oltre: supera l’abisso dell’assenza, afferma, nel vuoto della tomba, che Cristo ha vinto ciò che appartiene al tempo; egli sa decifrare il linguaggio dei segni e scoprire la verità di una misteriosa presenza. E per questo diventa il testimone nella lunga attesa, perché, con il suo sguardo che va oltre, potrà indicare agli altri discepoli questa presenza nella assenza finché il Cristo ritorni (21,22).


La Maddalena, Pietro e il discepolo amato: tre modi diversi di reagire di fronte alla tomba vuota, tre modi differenti di camminare incontro al Risorto. Ma tutti uniti da un unico desiderio: quello dell’incontro. E tutti capaci di lasciarsi coinvolgere da questo incontro, capaci di essere testimoni della risurrezione, perché capaci di lasciarsi incontrare e convertire dal Risorto.

Paolo Mirabelli

29 aprile 2017

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“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.