Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Dopo l’annuncio della siccità e la chiamata da parte di Dio con il ritiro al torrente Cherit (17,1-7), Elia, il Tisbita, è invitato a spostarsi a Sarepta, a sud di Sidone, sulla costa fenicia, terra dalla quale proveniva Gezabele (o Izebel), nemica dichiarata del culto al Signore e dunque di Elia stesso, che cerca di fare uccidere. In quel territorio Elia non si trovava più sotto la giurisdizione di Acab. Una vedova, che già per il suo stato sociale era condannata agli stenti, viene individuata come sostegno del profeta. Umanamente questo fatto è paradossale e assurdo, in realtà mostra che è sempre Dio a garantire la vita al di là delle umane risorse e aspettative. Il messaggio è forte ed efficace. La storia di questa vedova indigente e di Elia è ricordata pure da Gesù nei vangeli (Luca 4,25-26).


Nell’antichità le vedove erano riconoscibili per l’abito da lutto che indossavano, segno permanente della loro incompletezza dopo la perdita del marito. Entrato in città, Elia ne scorge una che raccoglie la legna destinata a cuocere le ultime poche risorse che sono rimaste per lei e suo figlio: un pugno di farina e una goccia d’olio. Troppo poco per vivere! La vedova alla quale Elia è inviato è sul lastrico, rassegnata ormai alla morte e alla cui alternativa non vede esonerato neanche il proprio figlio. La donna però esaudisce prontamente il desiderio di Elia in merito alla sete, come del resto prevedeva il grande senso di ospitalità orientale, ma recrimina per la richiesta di cibo. Il fatto che la donna invochi il Signore nella sua risposta a Elia merita una riflessione a parte. Alla comprensibile protesta della donna, Elia risponde non trascurando i suoi legittimi bisogni, ma invitandola a farli precedere da un atto di fede attraverso l’oracolo che egli pronuncia.


Il contenuto delle parole di Elia non sono semplicemente un rovesciamento di prospettiva di futuro che aveva la vedova, la quale si sentiva ormai alla fine, ma anche una indicazione chiara di colui che offrirà la soluzione. L’oracolo profetico si fonda sulla parola di Dio: quel Dio che è l’unico Signore del creato, dal quale la pioggia dipende. Vi è qui una polemica o se si preferisce una critica contro il culto cananeo di cui Gezabele era promotrice e che riconosceva in Baal il dio della fecondità, manifestata appunto nei riguardi della terra con la pioggia. L’oracolo di Elia è chiaro e immediato nel messaggio: colui che regola e governa i cicli naturali e le stagioni, colui che detiene il controllo delle riserve celesti, vale a dire il Signore, ha certamente potere anche sulla dispensa della vedova. La donna si fida della parola di Elia e il miracolo si compie, secondo la parola del Signore. Attraverso il suo profeta Dio stesso si è presentato a quella vedova diseredata, bisognosa, non per toglierle il poco che le era rimasto nel vasetto, ma per aggiungere vita e speranza.

Paolo Mirabelli

25 ottobre 2016

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.