Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Caro Harold, vivendo a Roma ho imparato un detto: “I valdesi perdonano, ma non dimenticano”. Il riferimento è alle persecuzioni subite nel corso dei secoli dai cattolici. Ecco: anche io, che valdese non sono,  non dimentico. Non dimentico i miei compagni di viaggio. Non dimentico le persone che hanno segnato la mia vita. Non dimentico coloro che mi hanno guidato, sostenuto e incoraggiato nella fede e nello studio della Bibbia. Non dimentico chi si è speso per farmi conoscere la grazia di Dio e la libertà che abbiamo nel Signore nostro, Gesù Cristo.


Circa trenta anni fa, ero sposato da poco e vivevo a Rossano con mia moglie, ti scrissi a mano una lettera, allora non avevo il computer e le lettere viaggiavano a mezzo posta, per avere informazioni su un corso sui vangeli che offrivi per corrispondenza. Non ti conoscevo. Non sapevo se fidarmi di te. Alcuni dei “nostri”, che si consideravano guardiani dell’ortodossia, senza nemmeno sapere che cosa volesse dire, minacciarono di togliermi la comunione e la fratellanza per il solo fatto che volevo studiare la Bibbia con te. “Il tuo approccio alle Scritture era dubbio”, mi dicevano. Prima ancora che la mia lettera ti giungesse, ti telefonai. Volevo accorciare i tempi, volevo capire con chi avevo a che fare. Un liberale? Un anti? Un legalista? Un conservatore? Non so se ricordi tutte le domande che ti feci, in confronto gli esami universitari di dogmatica sono una passeggiata, ma io ricordo le tue risposte, fraterne e fondate sulle Sacre Scritture. Non mi sembravi “strano o diverso”. Appartenevi, semmai, alla “terza razza”: quella che i Romani usavano per definire i cristiani, come dice Tertulliano. Ebbi l’impressione che tu eri semplicemente un cristiano, un fratello. Dopo pochi giorni iniziai con te lo studio dei quattro vangeli. È stata l’esperienza di studio più bella che ho fatto nella mia vita, in compagnia di Gesù. Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anni. Durò quattro anni lo studio dei vangeli. Il 20 luglio 1997 si concluse, e il 30 agosto 1997 ricevetti da te la busta con le ultime correzioni e il certificato di studio. Decine di fogli, contenenti domande, risposte e correzioni, viaggiavano tra Rossano Scalo e Matelica. Il mercoledì o il giovedì io le spedivo, e il lunedì mi ritornavano. Conservo ancora tutto il materiale scritto in grosse cartelle d’archivio. E poi c’erano le questioni controverse e le domande scritte in rosso. Ti ricordi? Già il colore rosso richiedeva impegno e creava tensione. Ogni settimana mi spedivi un foglio A4 piegato contenente una riflessione biblica, o uno studio, o un approfondimento.


Con lo studio dei vangeli ho avuto la grazia di stare in compagnia di Gesù. Là c’era la mia vita, il mio mondo, il mio rapporto con Dio. Ho scoperto la vita nella grazia e nella libertà. Là ho trovato la potenza che mi sostiene ancora oggi, giorno dopo giorno. Ogni parola di Gesù e dei vangeli mi entusiasmava e appassionava, mi riportava al mio mondo e alla mia vita,  mi guidava nel ministero.


Ricordo la tua prima visita a Rossano e il culto insieme nella casa di Luigi vicino al mare, come nei vangeli. Le passeggiate sulla spiaggia a parlare di Gesù e della Bibbia. La sera fino a tardi, e la mattina molto presto. Ricordo tutte le volte che ci incontrammo, con Ined e Filomena.


Harold, sei stato il missionario che è rimasto in Italia più a lungo, per più anni. Ora vai via. Torni in America. Fra qualche settimana. So che continuerai ad aiutare la fede delle persone dovunque andrai. Continuerai, finché avrai vita, a usare la tua voce per la Sua Parola. Mi mancherai, fratello! Prima che parti, voglio che tu sappia che in ogni parola che dirò e scriverò sui vangeli, tu ci sarai: ci sarai per tutto ciò che hai saputo darmi e trasmettermi nel nostro lungo e meraviglioso viaggio insieme, in compagnia di Gesù.


Roma, 8 settembre 2016

Paolo Mirabelli

08 settembre 2016

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.