Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

In molti ormai accettano come pacifico e come dato biblico il fatto che le chiese siano molte e diverse tra loro. Si cerca di giustificare il pluralismo confessionale del mondo. A quanto pare, dopo i fallititi tentativi e gli appelli all’unità dei cristiani, molti credono che sia meglio accettare il pluralismo come un fenomeno di derivazione biblica e come una ricchezza spirituale che offre proposte differenti sul mercato della fede. Rimane però la preghiera di Gesù che chiede al Padre l’unità dei suoi discepoli, “affinché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Giovanni 17). Secondo Gesù, è l’unità, non la divisione, che rende testimonianza al mondo. Rimane forte l’appello del Nuovo Testamento all’unità della chiesa (Efesini 4), poiché uno è il corpo di Cristo. “Cristo è egli diviso?”, domanda Paolo alla chiesa di Corinto (capitolo 1). E quando parla della comunione che si vive alla mensa del Signore, egli scrive: “Siccome vi è un unico pane, noi che siamo molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell’unico pane” (1 Corinzi 10).


Mi riesce difficile capire come più chiese che seguano fedelmente la stessa Scrittura possano poi avere credi e tradizioni differenti. Ma la Bibbia non è una e uno l’insegnamento scritturale? Se la Parola di Dio è il seme del Regno e la spada dello Spirito, se da essa nascono i cristiani, se essa forma i discepoli di Gesù, come è possibile allora avere credi e tradizioni differenti? Come è possibile che ci sia diversità di vedute, spesso contrastanti, su ciò che Dio ha espresso con chiarezza nelle Scritture? Io continuo a credere che, anziché giustificare il pluralismo confessionale, noi dovremmo sottoporre le tradizioni delle chiese e le confessioni di fede al vaglio della Scrittura. Dovremmo fare lo sforzo di liberarci di ogni “parola umana” e vivere della Parola di Dio. Dovremmo abbandonare le dottrine degli uomini e ricercare la fede e la sana dottrina trasmessa una volta per sempre nel Nuovo Testamento (lettera di Giuda, versetto 3). Dovremmo cercare di andare oltre le divisioni per ritrovare l’unità voluta dal Signore. Dovremmo lasciare da parte le tradizioni umane, che annullano il comandamento di Dio, e vivere la verità di Gesù e del Vangelo. Perché non torniamo tutti ad essere chiese edificate sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare?

Paolo Mirabelli

03 settembre 2016

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.