Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

In questo brano Gesù parla dello Spirito Santo. Il testo presenta alcuni aspetti della sua molteplice attività. Da quello che egli fa, possiamo sapere alcune cose di ciò che egli è. All’interno dei discorsi di addio (14,15-16,26), troviamo cinque affermazioni tipiche e originali sullo Spirito Santo, spesso chiamate “le cinque promesse”: la prima e la seconda sono all’interno del primo discorso (14,16-17; 14,26), la terza nel secondo discorso (15,26-27), la quarta e la quinta nel terzo discorso (16,5-11; 16,12-15). In questo studio ci soffermiamo brevemente soltanto su alcuni aspetti delle prime due promesse sullo Spirito Santo.


Lo Spirito Santo è chiamato Consolatore o Paracleto o Paraclito. Questo vocabolo o titolo compare soltanto cinque volte in tutto il Nuovo Testamento, e sempre nella letteratura giovannea: quattro volte nei discorsi di addio riportati dal vangelo di Giovanni (14,16.26; 15,26; 16,7) e una volta nella prima lettera di Giovanni (2,1). Doveva essere un titolo noto ai primi destinatari e lettori del vangelo, perché Spirito è provvisto di articolo determinativo. Il significato del vocabolo deriva dalle due parole greche che lo compongono: parà, presso, accanto; kaleo, chiamare. Il Paraclito è uno che sta accanto e che si può chiamare; un amico o una persona cara e di fiducia chiamata in aiuto nei momenti di crisi e di difficoltà; un soccorritore. In latino viene tradotto con advocatus, da cui l’italiano avvocato, ma il significato che il titolo avvocato ha in italiano non rende pienamente l’idea del vocabolo greco; e poi l’avvocato è generalmente un estraneo. La radice greca di Paraclito indica anche il conforto e la consolazione, attività queste dello Spirito Santo, come apprendiamo da altri brani biblici, ad esempio Atti 9,31. Nelle versioni italiane della Bibbia vengono usati generalmente i due termini: Consolatore o Avvocato. Questi due vocaboli italiani colgono diversi aspetti del greco Paraclito, ma non ne esprimono totalmente la pienezza del significato. Per questo motivo, in assenza di un termine che soddisfi pienamente il significato, alcuni traduttori preferiscono usare il termine greco Paraclito anche nella traduzione.


Gesù, nel versetto 16, parla di “un altro Paraclito”, ovviamente perché ritiene se stesso il primo Paraclito. Durante il suo ministero, Gesù ha assicurato ai suoi discepoli la sua presenza e guida. Dopo la sua “partenza”, i discepoli non resteranno orfani, ma saranno istruiti e guidati dallo Spirito Santo, Spirito della verità. Il rapporto profondo tra lo Spirito e i discepoli viene espresso dall’ultima frase del versetto 17: “Voi lo conoscete perché dimora con voi e sarà in voi”.


Il versetto 26 parla del rapporto che unisce l’insegnamento dello Spirito e quello di Gesù. Nel “mio nome” indica la perfetta comunione con il Padre e il Figlio nella missione dello Spirito Santo. Poiché lo Spirito è inviato nel nome di Gesù, il suo compito è quello di portare a compimento l’insegnamento dato ai discepoli e la missione stessa di Gesù, poiché lo Spirito è il vero vicario di Cristo. Non c’è un altro insegnamento dello Spirito Santo diverso o indipendente da quello di Gesù, che noi conosciamo dai vangeli e dal Nuovo Testamento in genere, ma è lo stesso insegnamento ripreso, ricordato, reso presente, trasmesso e completato dallo Spirito Santo. Lo Spirito interiorizza, per così dire, ciò che Gesù ha fatto e insegnato, ciò che egli ha insegnato con una vita ubbidiente al Padre. Nessuno può dire: “Lo Spirito mi ha parlato”, e poi riferire qualcosa di diverso dall’insegnamento che troviamo nel Nuovo Testamento. C’è perfetta continuità tra l’opera di Gesù e quella dello Spirito, pur nel diverso tipo o modalità di presenza. Come qualcuno ha scritto, “lo Spirito è l’attualità del Cristo nella vita dei discepoli e nel tempo della chiesa; la sua attività consiste nel continuare e quasi prolungare l’attività del Cristo tra i suoi discepoli e nel mondo”.


Un’ultima considerazione a latere che questo brano ci consente di fare è la seguente. Poiché lo Spirito Santo, che dimora per sempre nei discepoli, è colui che insegna e ispira, ne consegue che nelle scritture ispirate del Nuovo Testamento (e nella Bibbia) sia contenuto e trasmesso in maniera integra l’insegnamento di Gesù per i discepoli e la  Parola di Dio per la chiesa di tutti i tempi.

Paolo Mirabelli

19 maggio 2016

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“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.