Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Il vangelo di Luca dopo il prologo (1,1-4) si articola nel racconto dell’annuncio, nascita e infanzia di Giovanni e di Gesù (1,5-2,52), nella descrizione del ministero di Giovanni (3,1-22) e di Gesù in Galilea (3,1-9,50), nella narrazione del grande viaggio verso Gerusalemme (9,51-19,28), nel ministero di Gesù a Gerusalemme (20-21) e nel mistero finale di morte e risurrezione (22-24). Questo prologo di Luca al suo vangelo, composto con arte e con armonia di parti, attesta il proposito dell’evangelista di comporre un’opera storica accurata e coscienziosa. Molti avevano già scritto intorno alla vita e agli insegnamenti di Gesù. Luca vuole servirsi di fonti sicure, i testimoni oculari, coloro che divennero poi ministri della Parola. Dopo questa indagine accurata e universale, l’evangelista scrive tutto con ordine, disponendo i fatti in un vasto disegno e quadro storico e cronologico, non trascurando la connessione logica, oltre che teologica. Quattro vocaboli mostrano l’accuratezza dell’opera di Luca: inizio/origine, completezza, ordine, certezza. Il vangelo è dedicato a Teofilo, personaggio eccellentissimo, probabilmente di famiglia elevata, appartenente alla nobiltà del tempo. Luca è l’unico dei quattro vangeli che ha “l’io” dell’autore, che usa il pronome personale “me” (1,3). Dopo il prologo, Luca inizia il racconto con i genitori di Giovanni il Battista (o battezzatore): per la teologia di Luca e dei vangeli in genere, gli eventi narrati sono compimenti di una profezia o di una promessa di Dio; all’inizio c’è la parola di Dio, Dio dice e le cose accadono. Due considerazioni conclusive. La prima. All’inizio dei fatti evangelici per Luca non c’è la chiesa, bensì ci sono i testimoni oculari. L’ordine che emerge dal prologo di Luca è il seguente: all’inizio Gesù Cristo – i testimoni oculari – divenuti poi ministri (servitori) della Parola – segue il vangelo di Luca – e infine il destinatario del vangelo, Teofilo (e la chiesa). Dunque, non è la chiesa che ci ha dato la Scrittura, ma è la Scrittura (la predicazione del Vangelo) che ha fatto nascere la chiesa, cosa per altro confermata dal libro degli Atti degli Apostoli. La seconda. Può il Vangelo avere ricadute e interessare anche le classi alte della società o il potente impero romano? Può l’annuncio del Vangelo giungere fino all’orecchio dell’imperatore romano, oltre che dell’eccellentissimo Teofilo? Può insomma il Vangelo osare e pretendere di cambiare la vita degli uomini, degli ultimi come dei primi? L’opera lucana (vangelo e Atti) testimoniano della straordinaria potenza che ha il Vangelo di Gesù Cristo e della sua diffusione fino agli estremi confini della terra.

Paolo Mirabelli

22 gennaio 2016

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.