Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

L’altro ieri (il 29 novembre 2015), a Bangui nell’Africa Centrale, Bergoglio ha anticipato di una settimana l’apertura del giubileo della misericordia. Fra qualche giorno (l’8 dicembre 2015), durante la festa dell’Immacolata, Papa Francesco aprirà la porta santa della Basilica di San Pietro, e l’anno santo prenderà così ufficialmente il via. Nel giorno dell’apertura della prima porta santa, il Papa ha dichiarato: “Oggi Bangui diventa la capitale spirituale del mondo”. L’evento, ovviamente, è stato seguito dai media di tutto il mondo. I giornalisti ci hanno informato su tutto, su quanti erano i presenti all’evento e quali capi di stato vi hanno partecipato, persino su quanti applausi ha ricevuto l’omelia del Papa e quanti minuti è durato ciascun applauso. Non sfugge nulla. Da Bangui, durante l’apertura della porta della cattedrale, un giornalista italiano in diretta TV diceva: “Questi sono momenti che rimarranno nella storia, perché cambiano il mondo”. Che dire di questo giubileo? Lo so che ciò che dirò potrà sembrare politicamente scorretto (“politically incorrect”), soprattutto in un tempo come il nostro di dialogo tra le chiese e di ecumenismo, ma mi domando: che cosa c’entra tutto questo con la Bibbia? Niente. La mia è soltanto una critica biblica a una istituzione religiosa che considero contraria agli insegnamenti della Bibbia. A me pare di vedere in questo evento giubilare una messa in scena della chiesa stessa. A parte il vocabolo “misericordia” che apprezzo molto perché ha grande importanza nella Bibbia e nella storia della salvezza, per il resto vedo in questo giubileo una forma di medioevo religioso rispolverato, un neo-paganesimo verniciato di elementi veterotestamentari, un sincretismo tra cultura moderna e religiosità medioevale. Grazie a Dio, il Vangelo è libertà da tutte le forme di culto basate sugli elementi del mondo, sui precetti e dottrine degli uomini (Colossesi 2). Il Vangelo è libertà dalle porte sante, dagli anni santi, dalle capitali spirituali e dalle istituzioni religiose. Il Vangelo ci libera dalla fatica dell’osservanza di giorni, mesi, stagioni e anni (Galati 4,10-11). La misericordia di Dio non ha bisogno di una istituzione giubilare per essere offerta. L’amore di Dio per il mondo è per sempre (Giovanni 3,16), finché il mondo dura. Dio non delega nessuno, nemmeno la chiesa, a indire un tempo (un anno o un giorno) di grazia e di misericordia. Dio fa misericordia a chi vuole e quando vuole lui (Romani 9,16.18). Non è nelle prerogative umane dire a Dio cosa deve fare e quando deve farlo. È lui che stabilisce i tempi e i momenti di ogni cosa (Atti 1,7). L’uomo può soltanto accogliere la sua grazia e misericordia. I cristiani del Nuovo Testamento vivevano la loro fede con gioia assieme a tutti coloro che in ogni luogo invocavano il nome del Signore Gesù (1 Corinzi 1,2), sapendo di avere ricevuto da Dio grazia, misericordia e pace (1 Timoteo 1,2). Maria, la madre di Gesù, nel “Magnificat” ci ricorda che la misericordia di Dio “dura di età in età per quelli che lo temono” (Luca 1,50). La misericordia di Dio è dunque per sempre, non solo per certi periodi dell’anno o per degli anni stabiliti: ogni cinquanta o quando si celebrano delle ricorrenze importanti. Maria ci dice che la misericordia di Dio è per quelli che lo temono, ovunque essi siano, senza bisogno di recarsi a Roma o a Bangui, e non per quelli che attraversano le porte delle basiliche ma non credono. Maria è colei che alle nozze di Cana dice ai servi: “Fate tutto quello che vi dirà” (Giovanni 2,5). Queste sono le sue ultime parole nel Nuovo Testamento. Allora perché non si presta ascolto a Maria che ci invita a fare tutto ciò che Gesù ci dice? E Gesù, dalla sinagoga di Nazaret, ci dice che l’anno di grazia del Signore è “l’oggi” della salvezza, è il tempo opportuno offerto da Dio in Gesù Cristo ad ogni uomo, in qualunque luogo e tempo egli vive (Luca 4,18-21). Chi legge la Bibbia sa che il nostro Dio è un Padre misericordioso in ogni tempo verso i suoi figli, motivo per cui il Nuovo Testamento ci invita ad accostarci con piena fiducia al nostro sommo sacerdote, Gesù, e al trono della grazia, che è nei cieli, per ottenere misericordia ed essere soccorsi nel momento opportuno (Ebrei 4,14-16).

Paolo Mirabelli

01 dicembre 2015

Gallery|Bibbiaoggi
Foto & Post della Gallery: 1680
Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.