Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Durante una traversata, una tempesta si abbatte sul mare, tanto che la barca rischia di affondare. I discepoli spaventati chiedono l’intervento di Gesù che stava dormendo a poppa. Gesù, destatosi dal sonno, sgrida la tempesta, creando una situazione di tranquillità inaspettata, e rimprovera la poca fede dei discepoli. Il racconto di Marco presenta Gesù che ha potere sulla natura e culmina con un invito alla fede. Alla fine del racconto una domanda è lasciata aperta: “Chi è costui che comanda al vento e al mare?” È un racconto segnato da contrasti e opposte reazioni. Da una parte appare la tranquillità interiore di Gesù, espressa dal sonno, unico caso nei vangeli in cui si parla del sonno di Gesù. Dall’altra lo smarrimento dei discepoli, i quali temono di morire. La natura stessa sembra entrare in questi contrasti, per esprimere esteriormente ciò che i discepoli vivono interiormente: una prima scena mostra la natura che scatena tutta la sua forza e diventa incontrollabile e minacciosa, segue poi lo spettacolo di un creato in armonia e pace. Nella pedagogia divina dell’educazione alla fede, il mare diventa elemento che rievoca la creazione, Dio che pone un confine alle acque, e il cammino di liberazione del popolo nell’esodo. “Taci, calmati!” Gesù ha l’ultima parola sul creato e sulle forze che minacciano la vita. Di fronte alla potenza di Gesù, che calma il mare agitato, i discepoli passano dalla paura al timore. A partire da questa esperienza vissuta, anche la loro fede ha un cammino da compiere, c’è ancora molto da comprendere su Gesù, e giungere, per così dire, “all’altra riva” della domenica di Pasqua. In questo racconto possiamo pure scorgere la storia di ognuno di noi, mentre compiamo “la traversata della nostra vita”. O prima o poi “le tempeste”, minacciose e imprevedibili, si abbattono sulla nostra vita: ci travolgono, ci sconvolgono, ci lasciano senza forza. Ma Gesù controlla l’incontrollabile. Egli porta pace e armonia nella vita. Nel mare agitato delle nostre vicende umane, Gesù si prende cura di noi, delle nostre fragilità, delle nostre paure. Anche quando sembra addormentato e assente, Gesù, che non subisce gli eventi ma li domina, è nella nostra “barca” accanto a noi.

Paolo Mirabelli

21 giugno 2015

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.