Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

E così anche la cattolicissima Irlanda ha votato a favore delle nozze gay. Il referendum è stato vinto dai sì con una schiacciante maggioranza. Il 90 % dei giovani ha votato sì, eppure la maggior parte di loro ha frequentato o frequenta scuole e istituzioni cattoliche. Ancora una volta il cattolicesimo vive una profonda dicotomia tra ciò che professa e le scelte etiche dei fedeli. Il relativismo etico e morale dei cattolici è imperante. Ma, bisogna dirlo, riguarda pure molti altri credenti. La nuova etica è sempre più sganciata dai principi biblici e dagli insegnamenti evangelici e diventa totalmente soggettiva: è il singolo individuo che decide cosa è giusto e cosa è sbagliato. La Bibbia non è più vista come guida nella vita dell’uomo, ma un orizzonte dove muoversi liberamente a proprio piacimento, per fare ciò che si vuole. Il riferimento alla Scrittura serve solo a dare una parvenza cristiana a una società totalmente pagana nei costumi e nei fatti. I testi biblici sono letti in maniera innaturale e il senso delle parole è forzato: si fa dire di tutto alla Scrittura. Non ci sono più insegnamenti sempre validi, non c’è una fede trasmessa una volta per sempre. Quello che un tempo era vero, “oggi dipende”: tutto dipende dalle circostanze e dai tempi che mutano, dipende da ciò che uno prova e sente. Non si nega più niente a nessuno. La famiglia e il matrimonio hanno assunto un’idea totalmente individualistica. L’idea che il matrimonio debba riguardare un maschio e una femmina ha ceduto il passo al sentimento. L’amore non ha barriere, non ha confini, non sopporta limitazioni. Ma questo non è l’amore che la Parola di Dio ci insegna. Il cuore dell’uomo, dice la Scrittura, è più ingannevole di ogni altra cosa. Il grido di vittoria dei giovani irlandesi che hanno votato sì alle nozze gay in realtà è l’urlo del peccato, è la voce del “leone ruggente che va attorno cercando chi possa divorare”. È un grido irresponsabile che ignora totalmente le conseguenze che tali scelte portano nella vita dell’uomo e della società. Il neopaganesimo si sta ben strutturando proprio in quella Europa con le radici cristiane. Si sta creando un mostro attraverso un sincretismo tra paganesimo e “cultura cristiana”. Una grande statua dai piedi di argilla, che quando cadrà, farà sentire forte il botto. Mi tornano in mente le parole di Gesù: il costruttore non avveduto costruisce la sua casa sulla sabbia, ma quando arriva la tempesta, la casa cade, e la rovina è grande. Che fare come cristiani? Innanzitutto non disperare. Dobbiamo continuare a credere che la famiglia come intesa da Dio sia per il bene dell’uomo e della società umana. Dobbiamo restare fermi nella fede e fondati nella Parola di Dio. Non sarà certo una maggioranza degli uomini, anche se con percentuale molto alta, che ci farà cambiare idea sulla verità che lo Spirito Santo ci insegna nella Scrittura. Dobbiamo predicare e mostrare al mondo la proposta di Dio. Dobbiamo, infine, impegnarci perché le nostre famiglie cristiane siano di esempio ai tanti che cercano il bene.

Paolo Mirabelli

25 maggio 2015

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.