Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

“Il Signore è veramente risorto” (Luca 24,34). È la testimonianza dei due discepoli di Emmaus agli undici apostoli e agli altri riuniti. Eppure, appena Gesù entra in mezzo a loro, pensano di vedere un fantasma, una figura astratta, irreale. Sono persino spaventati. Eppure, Gesù glielo aveva detto e spiegato. Tante volte. È a partire da questa inaccoglienza, vestita di stolto realismo, che possiamo comprendere questa pagina del vangelo di Luca. È a partire da questo fatto raccontato da Luca che possiamo capire noi stessi. Anche noi spesso siamo inaccoglienti verso il Signore. Anche noi, come i discepoli di quella sera, stupiti e spaventa¬ti crediamo di vedere uno spirito, uno spettro. Anche noi pensiamo tante volte che egli sia un fantasma. Crediamo che le sue siano parole astratte, lontane dalla vita: belle sì, ma impossibili a vivere, soprattutto oggi, qui e ora. A volte abbiamo paura del Signore perché pensiamo che sia troppo esigenti, che chieda sacrifici, che proponga rinunce, che pretenda da noi una vita poco felice. Pensiamo allora di vivere “come se non”, o magari rilegandolo in qualche parte nascosta e profonda del nostro essere, perché non ci disturbi troppo. Ma Gesù torna. Viene sempre di nuovo. Torna con il saluto della pace. E ci domanda: “Perché siete turbati, e perché sorgono questi pensieri nel vostro cuore?”. Poi si mostra. Ci invita a toccarlo, a guardarlo. Sì, è proprio lui! Uno spirito non ha carne e ossa. Mostra le ferite delle mani e dei piedi. È proprio lui: il Signore morto e risorto. E la sua presenza porta gioia nei cuori di coloro che si sanno ancora stupire, quella gioia che avevamo persa. Si passa così dall’inaccoglienza alla gioia per la presenza del Risorto. E c’è ancora dell’altro. Un ultimo dato, per niente indifferente. Gesù chiede loro da mangiare. Gli danno pesce arrostito e miele. Mangia con loro, in loro presenza, come aveva fatto tante volte in passato. Il Signore allora è davvero risorto!

Paolo Mirabelli

11 aprile 2015

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.