Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

L’Ecclesiaste (in ebraico il nome è “Qohelet”) è uno scritto appartenente alla letteratura sapienziale dell’Antico Testamento. Esso rappresenta un atteggiamento scettico in opposizione alle certezze di alcuni ambienti. La frase programmatica è quella all’inizio del libro: “Vanità delle vanità, dice l’Ecclesiaste, vanità delle vanità: tutto è vanità”. In ebraico il termine vanità si riferisce propriamente al fumo, al vapore che emette il nostro respiro in un ambiente freddo. Lo si vede per un attimo, poi svanisce nel nulla. Con questo termine si designano tutte le realtà effimere ed inconsistenti. Abele, l’uomo che muore anzitempo ucciso dal fratello, porta il nome “vanità”. “Vanità delle vanità” è un superlativo assoluto. Come se si dicesse: la somma inconsistenza, la più grande instabilità. Questa parola programmatica esprime l’esperienza per cui non ci si può fidare di niente e nessuno. L’essere delle cose e degli uomini è ingannevole: dà l’impressione della solidità, in realtà è solo illusione. Gli affanni della vita neppure di notte lasciano riposare il cuore. Nell’amara e realista constatazione con cui si apre il libro possiamo riconoscere un invito al discernimento: su che cosa è possibile fondare, in modo solido e non vano, la propria vita e il suo significato? Forse la riflessione alla quale giunge la sapienza va ancora più in profondità: non soltanto sul cosa, ma sul come, su quale atteggiamento. Anche realtà in sé positive e buone, quali il lavorare con sapienza, impegno e successo, sembrano tragicamente votate al fallimento e alla delusione. All’uomo non resta che rassegnarsi a percepire l’inconsistenza di tutto ciò che vive e per il quale fatica molto, o è possibile per lui sperare in una realtà che riscatti i suoi giorni dall’ombra della nullità? Cosa cercare nella vita? Su cosa fissare lo sguardo? Su Dio, il Signore. Soltanto la fede in Dio può riscattarci da una fatica senza profitto e darci riposo dagli affanni della vita.

Paolo Mirabelli

11 aprile 2015

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.