Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

“È la Pasqua del Signore” (12,11). Il brano dell’Esodo è il testo che fonda la festa della pasqua (pesach) ebraica, che viene celebrata ancora oggi come memoriale della liberazione dall’Egitto. Gesù e gli apostoli la celebrano secondo le istruzioni della legge di Mosè. Nella Torah sono numerosi i testi che fondano la pasqua, mentre accenni si trovano anche nelle altre parti dell’Antico Testamento. Il capitolo 12 dell’Esodo dedica alla pasqua due parti: 12,1-28 e 12, 41-50. In esse è esplicito il collegamento con l’opera del Signore, che libera il suo popolo dalla schiavitù egiziana. Al popolo viene dato il comandamento di celebrare il memoriale della liberazione: “Quel giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore; lo celebrerete di età in età come una legge perenne” (12,14). Sono indicate pure le modalità essenziali per far comprendere alle nuove generazioni il significato della pasqua e della celebrazione: “Quando i vostri figli vi diranno: Che significa per voi questo rito? Voi risponderete: È il sacrificio della pasqua in onore del Signore” (12,26). Il passaggio di generazione in generazione avviene in forma di domande dei figli e di risposte dei padri. Una pedagogia semplice ed efficace. Il modo di ricordare, attraverso gesti simbolici, suscita la curiosità dei figli ed è il punto di partenza per il racconto delle opere compiute da Dio nel liberare il suo popolo e avviarlo verso la terra promessa. Proprio il racconto di tali opere, in risposta alle domande dei figli, costituisce il nucleo del memoriale celebrato ancora oggi dagli ebrei nel seder pasquale, in continuità con la prima pasqua celebrata la sera della liberazione dall’Egitto. La pasqua celebrata la sera della liberazione dall’Egitto è la pasqua storica avvenuta sotto il segno del miracolo di Dio. Le pasque celebrate in seguito ne sono il memoriale (zikkaron). Chi partecipa al memoriale considera se stesso come parte di quel popolo uscito dall’Egitto. Il rito deve essere perenne: esso è un memoriale dell’azione salvifica di Dio. L’andamento del memoriale ebraico lo ritroviamo nella Cena del Signore: in essa i cristiani fanno memoria (anamnesis) del sacrificio di Gesù Cristo.

Paolo Mirabelli

28 marzo 2015

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.