Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

“Prendi il largo”, sono le parole di Gesù rivolte a Pietro dopo avere usato la sua barca per predicare alle folle (Luca 5,4). L’intero brano (5,1-11) riferisce il racconto della chiamata dei primi discepoli di Gesù. Nella scena di insegnamento (5,1-3), Gesù è circondato dalla folla che vuole ascoltare da lui la parola di Dio. Segue poi la chiamata a Pietro e agli altri (5,4-11). In questa riflessione mi soffermo soltanto su un aspetto della chiamata. Cominciamo con il significato dei vocaboli. Il termine greco adoperato per pescatore nel versetto 10 è zogron, che è diverso da halieus del versetto 2. Zogreo significa: “prendere prigioniero (vivo)”. Così lo traduce il DENT (Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento). È come se Gesù dicesse: “Da ora in poi tu catturerai uomini”. Il vocabolo è a volte usato nel senso di salvare dalla morte; l’apostolo Paolo infatti parla di strappare al diavolo coloro che egli tiene come prigionieri, ezogremenoi (2 Timoteo 2,26). Ciò vorrebbe dire che la chiamata/annuncio di Gesù ai discepoli esprime una attività al servizio della vita: la missione ha lo scopo di invitare gli uomini ad accogliere il Vangelo per passare dalla morte alla vita. Proprio Pietro, il “peccatore”, così si definisce egli stesso, e i suoi compagni sono chiamati a diventare discepoli di Gesù e annunciatori del messaggio evangelico in mezzo agli uomini: da pescatori di pesci diventano pescatori di uomini (5,10). Di fronte alla potenza e alla gratuità di Dio, i quattro pescatori, “tirate le barche a terra, lasciarono tutto e seguirono Gesù” (5,11). Questi pescatori di uomini dovranno andare sempre di più al largo e continuare a gettare le reti per pescare uomini e donne. Luca narra nel libro degli Atti degli Apostoli questo straordinario viaggio missionario al largo. In questo viaggio in mare aperto, sempre più al largo, c’è ancora spazio, affinché la rete di Dio si riempia, “secondo la parola di Gesù”, di uomini e donne strappate alla morte e consegnate alla vita.

Paolo Mirabelli

03 marzo 2015

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.