Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Non vogliamo neppure menzionare le atrocità e le crudeltà che si stanno commettendo nel nostro mondo. Le immagini spaventose che ci giungono, non soltanto dai territori di guerra, ci turbano e ci lasciano senza parole. Siamo sconvolti e rattristati. Troviamo conforto soltanto nella Parola di Dio e nella preghiera. Di tutte le creature viventi l’uomo è il più crudele, il più malvagio, il più violento di tutti gli animali. L’uomo è il solo essere vivente capace di conoscere il bene e il male e di capirne le conseguenze, eppure non riesce a smettere di commettere il male per volgersi a fare il bene. La via del male è sempre molto affollata. A differenza degli animali, guidati dall’istinto, l’uomo è il solo tra gli esseri viventi che uccide non per mangiare. Il leone uccide la gazzella per mangiare, l’uomo invece è capace di uccidere un uomo non per un motivo di sopravvivenza. Caino non ha bisogno di uccidere Abele per vivere. Gli animali non conoscono lo stupro (si accoppiano per procreare), la violenza, la crudeltà, l’uomo sì. Gli animali non filmano le loro vittime, l’uomo le esibisce come trofei o come merce di scambio. Gli animali non infieriscono su un cadavere, l’uomo sì. L’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio, e perciò capace di imprese straordinarie, ha smarrito il senso della vita e ha cancellato la sua umanità, diventando il più disumano delle creature viventi. L’uomo è autore, complice e vittima del male che compie.


La malvagità appare subito nella Bibbia, e appare nella sua caratteristica peggiore: l’omicidio, anzi il fratricidio. Caino non è solo un omicida, ma un pluriomicida, perché, uccidendo Abele, uccide tutti i suoi possibili discendenti, tutte le possibili esistenze che da Abele sarebbero potute nascere. Nel capitolo 6 della Genesi si dice che “il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra”, tanto da causare il diluvio. Non va trascurato questo fatto: è Dio che vede il male, non l’uomo; è Dio che dice che uccidere è male. L’uomo chiama il bene “male” e il male “bene”, e così giustifica tutto. Secondo i primi capitoli della Genesi, la violenza e la malvagità sono l’esito della corruzione dell’umanità; il male non appare come connaturato nell’uomo, bensì come espressione della natura umana corrotta. Nella Bibbia il male appare nelle sue diverse forme, in una moltitudine di forme: individuale e collettivo, occasionale e strutturale, fisico, morale e spirituale. C’è il singolo che pecca, ma pecca anche il gruppo, la società, il popolo. C’è la malattia, il dolore, la sofferenza, la fame, la sete, la nudità, la povertà, la morte. C’è l’abbandono, il tradimento, la sopraffazione e lo sfruttamento. E ancora. C’è il male che appare come bene e c’è pure l’ambivalenza del male: una cosa può essere giusta per qualcuno e sbagliata per un altro; nel Medioevo si bruciavano sul rogo alcuni eretici che oggi sono additati come riformatori. Infine, ma non certo meno importante, c’è il male demoniaco: purtroppo c’è chi nega l’influenza di Satana nel mondo. Eppure Gesù parla del Diavolo come di colui che è omicida sin dal principio. E il racconto della caduta dell’uomo (Genesi capitolo 3) dice che il male (e la tentazione) viene dal serpente.


Tutti si interrogano sul perché tanto male e malvagità. I popoli antichi si sono dati delle risposte con i poemi, i miti e la filosofia. In un poema babilonese si afferma che la carne e il sangue con cui è formato l’uomo appartengono a un dio cattivo, che si era ribellato agli altri dèi, addirittura ne aveva trucidati alcuni. Nel mito greco di Pandora è stata la donna la causa di tutti i mali, perché ha aperto il vaso dentro cui stavano custoditi tutti i mali del mondo. Secondo Eraclito il male non è male, ma va considerato nella dialettica dei contrari, nella sua relazione con il bene. Agostino dice che il male è assenza di bene; il male è soltanto il bene che non c’è. Una corrente della teologia afferma che il male si trasmette tramite la sessualità umana. Una parte del pensiero moderno afferma che il male è solo l’esito del condizionamento sociale. E ancora c’è chi parla di ignoranza culturale come causa del male e chi di ereditarietà. Le risposte sono tante e differenti.


Il male non proviene da Dio, ma è l’uomo che lo commette. È Caino che si leva contro Abele e lo uccide. È l’uomo che alza la mano contro suo fratello. Dio non vuole il male e lo proibisce nei suoi comandamenti. Nel mondo c’è tanto male non perché Dio lo permette, ma perché l’uomo lo compie e ne è responsabile. La prova che Dio non è l’autore del male è la croce di Cristo. Gesù preferisce subire il male anziché compierlo. Con la sua parola Gesù svela il male, lo denuncia, lo nomina, lo sgrida, lo caccia fuori; con le sue opere potenti lo prende su di sé e lo trasforma.

Paolo Mirabelli

11 ottobre 2023

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“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.