Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Giovanni è un vangelo affascinante, anche se non sempre è di facile lettura e può essere frainteso. I primi tre vangeli (sono anch’essi capolavori di Dio; non c’è nella letteratura mondiale uno testo che possa essere paragonato ai vangeli) sono detti comunemente “vangeli sinottici” perché presentano una visione d’insieme, forse anche per questo motivo è più facile la lettura. Matteo ha una struttura imperniata su cinque lunghi discorsi (come se fosse un nuovo Pentateuco). Gesù è colui che porta a compimento la legge di Mosè e i profeti, colui che adempie le Scritture. Tutte le attese dell’Antico Testamento convergono su di lui. Non c’è altro da aspettare e da dire oltre a Gesù. Il suo ministero come Messia è rivolto ad Israele, ma il suo Vangelo (la lieta notizia di salvezza) è per tutte le genti, persino per una donna cananea o per un centurione romano. Il suo mandato dopo la sua risurrezione ha ampiezza universale. Marco chiama il suo racconto “vangelo”, buona notizia, nel quale narra di Gesù, riconosciuto e confessato, soprattutto dopo la risurrezione, come Figlio di Dio. Il suo vangelo appare come un lungo racconto della passione e risurrezione con una lunga introduzione (ministero pubblico). Tutto il racconto verte sull’identità di Gesù, tenuta quasi nascosta inizialmente (segreto messianico). Il vangelo pone delle domande al lettore: chi è costui che caccia i demoni con potenza, che parla con autorità (non come gli scribi) e porta una nuova dottrina, che persino il vento e il mare gli ubbidiscono? Luca presenta Gesù come l’unto dello Spirito, già nel discorso inaugurale (capitolo 4), nella sinagoga di Nazaret, nel quale viene chiarita la sua missione e annunciato l’anno di grazia del Signore. La menzione dello Spirito prepara all’altro scritto di Luca: gli Atti degli Apostoli (“gli Atti dello Spirito Santo”). Caratteristica del vangelo di Luca è la misericordia di Dio per i peccatori. Nel suo vangelo persino i samaritani trovano posto da protagonisti.


Già nel secondo secolo gli scritti del Nuovo Testamento venivano classificati in due parti, distinte ma complementari: i detti di Gesù e le lettere degli apostoli. La prima parte indicava i vangeli, la seconda gli scritti di Paolo e l’epistolario apostolico. Gli scritti di Paolo e degli altri apostoli hanno un carattere, per così dire, dottrinale e teologico, mentre i vangeli sinottici biografico e storico. Le lettere del Nuovo Testamento non danno notizie sulla vita di Gesù, eccetto i grandi fatti relativi alla passione e risurrezione. E i vangeli sinottici non sviluppano delle dottrine sulla chiesa, come fanno le lettere. Tuttavia l’interesse di fondo è comunque l’opera di salvezza compiuta da Gesù Cristo: le lettere di Paolo non avrebbero alcun significato senza il Cristo morto e risorto per i nostri peccati. Nei vangeli noi incontriamo Gesù Cristo venuto a compiere l’opera di salvezza, nelle lettere è lo stesso Cristo dei vangeli che vive ed è presente, per mezzo dello Spirito Santo, nei discepoli e nelle comunità. Il Cristo della grazia e il Cristo celeste di Paolo è il Cristo dei vangeli, morto e risorto, che giustifica e santifica i suoi. Il Cristo che opera e che parla nei vangeli è lo stesso Signore che dimora nella sua chiesa per mezzo della sua Parola e dello Spirito Santo.


Il vangelo di Giovanni ha la particolarità di essere biografico e teologico (sono tutte categorie che usiamo per lo studio, e come tali sono limitate e precarie). Giovanni racconta solo alcuni fatti della vita di Gesù (ovviamente la morte e risurrezione è comune a tutti e quattro). Ecco alcuni elementi caratteristici del quarto vangelo che riguardano le parabole, i miracoli, i conflitti e gli insegnamenti. Le parabole: eccetto forse quella del buon pastore, non ce ne sono tante, e quelle che assomigliano a delle parabole non sono sviluppate e non seguono il modello che conosciamo dai Sinottici, sono più spunti parabolici: l’amico dello sposo, il vento che soffia, la mietitura, il granello di frumento, il viaggiatore, la vera vite e i tralci, la partoriente. I miracoli: Giovanni ne riporta sette in tutto, che chiama “segni”. Al miracolo segue quasi sempre un lungo commento discorsivo. I conflitti tra Gesù e i capi giudei, soprattutto i farisei, è un tema molto presente e caro a Giovanni. Sono i conflitti che segnano la rottura tra Gesù e il giudaismo del tempo, perché lo ha rifiutato come Messia, Figlio di Dio, salvatore e Signore. In merito agli insegnamenti di Gesù in Giovanni ci limitiamo soltanto a un flash non sull’amore o sulla fede, ma sul fatto che nel quarto vangelo tutto si decide oggi, adesso, e non serve aspettare il futuro per sapere cosa accadrà. Il giudizio finale, la risurrezione, la vita eterna, tutto si decide nel momento in cui si passa dall’incredulità alla fede, nel momento in cui si accoglie la rivelazione di Dio in Gesù Cristo.

Paolo Mirabelli

04 ottobre 2023

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.