Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Quando si studia la cultura classica greca e romana si ha modo di conoscere i grandi capolavori che gli antichi hanno prodotto. Purtroppo molti testi antichi sono andati perduti. Si rimane affascinati per la loro bellezza letteraria e per i temi trattati. Eppure non è certo l’Odissea di Omero o l’Eneide di Virgilio che hanno affascinato e conquistato i popoli del mondo intero nei secoli successivi, ma la Bibbia. Ogni anno si pubblicano migliaia di libri nel mondo. Grandi romanzi, grandi e profonde opere storiche e filosofiche, eppure fra tutti questi scritti e la Bibbia rimane una distanza enorme, incommensurabile. I pensieri dei più grandi geni sono insignificanti se paragonati ai quattro vangeli. La Bibbia rimane al di sopra di qualsiasi altro libro umano: li domina tutti. Tutti i libri del mondo costituiscono un blocco unico, di fronte al quale la Bibbia sta a parte. Perché? Perché la Bibbia è il libro di Dio o, per dirla con Tertulliano, la Bibbia è la “divina biblioteca”. Mosè, Isaia, Giovanni, Paolo non hanno chiesto l’aiuto degli dèi o il soccorso delle muse quando hanno scritto i loro libri, ma hanno ricevuto da Dio la richiesta di scrivere in un libro le parole del Signore o un avvenimento della storia della salvezza: è questa mozione antecedente che li ha spinti a scrivere sotto ispirazione, usufruendo della assistenza permanente dello Spirito Santo. La Torah di Mosè non è il meglio che la cultura ebraica ha saputo produrre e i vangeli non sono il capolavoro dei discepoli di Gesù: la Bibbia è il libro che Dio ha voluto far scrivere per gli ebrei e i cristiani, e che ha dato in dono all’umanità. La Bibbia è opera di Dio, non dell’uomo: lo Spirito Santo non agisce solo sulla volontà dell’uomo per deciderlo a trasmettere il messaggio di Dio, ma anche sulla sua intelligenza perché esprima esattamente ciò che Dio intende comunicare. Ecco perché la Scrittura afferma che Dio ha messo le sue parole in bocca del profeta o che ci parla attraverso i suoi profeti. Ecco perché quando gli apostoli citano un brano dell’Antico Testamento dicono semplicemente: “Dio ha detto”. Pietro scrive che “alcuni uomini hanno parlato a nome di Dio perché mossi dallo Spirito Santo” e “Paolo ha scritto secondo la sapienza che gli è stata data” (da Dio). Un antico profeta d’Israele, Amos, diceva: “Se il Signore parla, chi può resistergli?”. Dunque, la grandezza, il fascino e la superiorità della Bibbia rispetto a tutti gli altri libri del mondo dipendono dal fatto che nelle Sacre Scritture è lo Spirito Santo che ci parla: è il Figlio di Dio che ci rivela il Padre e ci fa conoscere l’uomo.


La Bibbia è un libro di vita, di questa vita (non solo di quella futura o celeste), in cui stanno assieme Dio e l’uomo, l’azione di Dio e la nostra esistenza. La Bibbia ha delle dottrine, ma non è un trattato dottrinale o una esposizione sistematica. La vita di cui essa si occupa non è soltanto quella passata, che riguardava una storia di uomini vissuti in un ambiente, in una mentalità, in una cultura e in un linguaggio spesso lontani dai nostri, ma è la vita di sempre: con le sue vicende eroiche e miserabili, con i suoi alti e bassi, con le sue meraviglie e le sue stranezze, con le sue molte gioie e i suoi dolori. Dentro questa storia della vita, narrata dalla Bibbia, troviamo una storia eterna, di valore perenne, perché essa reca in sé e rivela non solo la conoscenza dell’uomo (che pare essere sempre lo stesso, sempre quello che era in principio), ma addirittura quella di Dio. Il mondo è pieno di tanti libri belli e affascinanti, libri che insegnano la matematica, la fisica, la medicina e tanto altro, ma nessun libro può cambiare la vita o dare senso alla vita, liberando l’uomo dal peso del peccato, dal potere di Satana e dalla angoscia e paura della morte. Se un libro si rivolge a un pubblico di bambini, lo fa in forma infantile e si serve delle favole. Se invece l’opera è destinata a delle persone colte e adulte, assume un tono rispondente alla serietà dei lettori e all’eccellenza degli argomenti che sono trattati. La regola è evidente: ai bambini le favole, agli adulti le cose serie; ai bambini cose infantili, ai geni cose geniali. La Bibbia invece fa saltare questo principio: lo stesso insegnamento o racconto biblico è sia per gli uni che per gli altri: è latte per i bambini e pane sostanzioso per gli uomini fatti. Ogni bambino è capace di capire il racconto della creazione o la parabola del pastore e delle cento pecore. Gli stessi racconti parlano anche agli adulti, i quali riconoscono la sublimità e la profondità di quei racconti. Questo è uno dei miracoli della Bibbia: essere alla portata di tutti e al di sopra di tutti. La Bibbia è il libro più misterioso e il più facile. La Bibbia, oltre a essere maestra di vita, perché è utile a insegnare, riprendere, correggere, educare alla giustizia, fa conoscere colui che è la vita: “Queste cose sono scritte”, dice Giovanni, “affinché crediate e credendo abbiate vita in Gesù”.


La Bibbia è un libro che chiede di essere letto (ascoltato, meditato, creduto, vissuto). È consigliabile fare una lettura continua e una approfondita. La lettura continua ci permette di avere uno sguardo di insieme della storia della salvezza. La lettura approfondita rilegge l’intera Scrittura alla luce del suo evento centrale, Gesù Cristo. Prima che Gesù venisse sulla terra, il mondo era pieno della sua attesa e gli uomini speravano in un salvatore. Dopo che Cristo è venuto, il mondo vive della sua presenza e della sua grazia. Sia prima che dopo, Cristo è la speranza di ogni uomo. Chi legge la Bibbia trova in essa qualcosa di diverso e di più che negli altri libri non c’è: ed è questo qualcosa in più della Bibbia che fa l’assillo e il tormento di chi non crede e la gioia e la pace di chi crede. Ogni parola della Bibbia è come un pozzo il cui fondo non si scorge: se si getta dentro una pietra, non si ode se in basso colpisce l’acqua o la terra. Ogni insegnamento della Bibbia è come un pozzo d’acqua viva che disseta ogni giorno la sete dell’uomo. L’Antico Testamento ci fa conoscere la creazione del mondo, Noè, Abramo e i patriarchi, Mosè, gli ebrei in Egitto, l’esodo, il deserto, la terra promessa, i giudici, i re d’Israele (Saul, Davide, Salomone), l’esilio in Babilonia e il ritorno in patria, i profeti e le attese per la venuta del Messia. Il Nuovo Testamento inizia proprio con il compimento di tutte le antiche promesse: la venuta di Gesù. Ci sono poi le vicende dei suoi discepoli e le lettere scritte alle chiese e ai cristiani. Si chiude con uno sguardo o visione sul senso della intera storia del mondo e la vittoria di Dio, che salva i suoi fedeli. Chi legge tutte le parole della Bibbia, e si lascia guidare dallo Spirito Santo nel comprenderne il messaggio, scopre il Dio della parola: quel Dio che anticamente ha parlato ai padri per mezzo dei profeti, molte volte e in varie maniere, e che negli ultimi giorni ha parlato a noi nel suo Figlio, Gesù Cristo.

Paolo Mirabelli

06 giugno 2022

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.