Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Un tempo, non molto lontano, i miracoli raccontati nella Bibbia suscitavano nelle persone un senso di stupore e di piacevole ammirazione. Oggi invece il lettore moderno è disturbato dalla presenza dei miracoli nella Bibbia. E per rendere la Bibbia più accettabile alla sensibilità dell’uomo d’oggi, alcuni hanno adottato quella che i teologi chiamano “demitizzazione”, che consiste nello spogliare la Bibbia di tutti i miti, dei miracoli e di tutto ciò che sa di soprannaturale. Che cosa si intende per demitizzazione? L’essenziale o la tesi fondamentale di questo modo di pensare è che la “mentalità “religiosa” dell’uomo della Bibbia corrisponde a uno stadio prescientifico, superato dalla cultura scientifica moderna, e perciò deve essere sostituita dalla mentalità scientifica. Già Auguste Comte opponeva l’età scientifica all’età teologica. Si dice che i progressi della scienza hanno fatto sì che molti fenomeni che un tempo venivano attribuiti a potenze soprannaturali siano oggi considerati come fenomeni che hanno spiegazioni naturali. Il passaggio del Mar Rosso, ad esempio, si spiega con una bassa, bassa marea: le acque del mare erano così basse, che gli ebrei poterono attraversarle come sull’asciutto. A livello di spiegazione delle Scritture, in particolare dell’Antico Testamento, ma il Nuovo non è stato risparmiato, oggi si distingue ciò che deriva dal modo di esprimersi dello scrittore biblico, che aveva una cultura ormai superata, da ciò che è autenticamente parola di Dio. Tutto ciò che deriva da culture sorpassate, che non ha più alcun significato per l’uomo d’oggi, viene letto in maniera esistenziale o come se fosse una specie di racconto o favola per bambini, che però ha una morale da insegnare, per tenerli buoni e farli vivere in un mondo incantato. Il miracolo di Gesù che cammina sulle acque non poteva certo rimanere immune da questa lettura.


Tre sono i vangeli che raccontano il miracolo di Gesù che cammina sulle acque e calma il vento e il mare: Matteo 14,22-33; Marco 6,45-52; Giovanni 6,16-21. Matteo addirittura aggiunge l’episodio di Pietro che cammina, per un certo tempo, con Gesù sulle acque. Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, altro miracolo (il vangelo è pieno di miracoli!), Gesù, “sapendo che (le folle) stavano per rapirlo per farlo re” (Giovanni 6,15), separa la gente dai discepoli e obbliga i suoi discepoli a precederlo sull’altra riva. I discepoli ubbidiscono alla parola di Gesù, ma fanno fatica a raggiungere l’altra riva per il forte vento contrario e il mare agitato. Alla quarta vigilia della notte, Gesù va verso di loro, camminando sul mare. Vedendolo, i discepoli sono turbati e spaventati, pensano che sia un fantasma, hanno paura e gridano. Gesù li invita a non temere, poi calma il vento e il mare e sale con loro sulla barca. I discepoli esclamano: “Veramente tu sei il Figlio di Dio!”. La barca tocca terra, là dove sono diretti.


Questa ricostruzione ci permette di dire e di concludere che, in forza del criterio della “singolarità”, è autentico il calmarsi del vento in seguito all’intervento di Gesù, assieme alla fatica dei discepoli per il vento contrario. Questa ricostruzione ci permette similmente di concludere che, per il criterio della “molteplice attestazione”, è autentico il camminare di Gesù sulle acque. E dunque, anche il metodo storico-critico, che adotta principi come questi nello studio della Bibbia dovrebbe indurre gli studiosi ad accettare la veridicità del racconto evangelico: il miracolo di Gesù che cammina sulle acque. Se i vangeli dicono il vero, cosa per noi certa, allora il cammino di Gesù sulle acque è un miracolo: in quale altro modo potremmo chiamarlo? 


Perché Gesù cammina sulle acque? I vangeli dicono che i discepoli “non avevano capito il fatto dei pani”: questa nuova teofania di Gesù mostra che egli è il Signore al di sopra degli elementi naturali. Come al Sinai, Dio si rivela servendosi anche di fenomeni naturali, come lampi, tuoni, terremoto. Il cammino di Gesù sulle acque e il miracolo della tempesta calmata richiama molti testi dell’Antico Testamento, che descrivono l’apparizione di Dio dominatore del creato. Il Dio che ha creato il cielo e la terra, che distende i cieli, che fa udire la sua voce sulle acque, che ha diviso il mare con la sua forza, che cammina sui flutti del mare (come dicono numerosi Salmi e il libro di Giobbe), può certo camminare anche sulle acque del mare.


Una interpretazione esistenziale, o qualunque essa sia, che svuota i vangeli del soprannaturale, dei miracoli, escludendo ogni intervento di Dio nelle vicende umane in nome di una cultura moderna che concepisce l’universo come un circuito chiuso, non ha niente da dire all’uomo d’oggi, non serve a niente e non potrà mai conquistare l’uomo alla fede. Una sana lettura della Bibbia invece non deve mettere in discussione il miracolo, semmai partendo da esso cercare ulteriori significati: il cristiano e la chiesa possono vincere le difficoltà che provengono dal mondo esterno o interno ogni volta che si decidono per la fede. La presenza di Dio nella vita umana, manifestata nel miracolo, è una delle componenti strutturali e fondamentali per la comprensione dell’esistenza dell’uomo. È la Scrittura che illumina il dato esistenziale, è la Parola di Dio che ci rivela Dio e ci fa comprendere l’uomo.

Paolo Mirabelli

25 gennaio 2022

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.