Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Di Osea sappiamo poco. Poche sono le notizie contenute nel suo libro. Poche quelle che si possono desumere dal suo scritto. Sappiamo che è originario del Nord, contrariamente ad Amos, che era del Sud. Amos è un pecoraio, un pastore di pecore. Osea sembra provenire da ambienti più benestanti. Amos è il tipo di profeta che ti getta la verità in faccia. Osea ti invita a pensare. Amos denuncia i peccati, gli squilibri, le ingiustizie sociali, i difetti di una società opulenta. Osea tocca con mano gli effetti disastrosi di una società in declino.


Quando una società è decadente, quando il mondo attorno a te si sfascia, hai modo di rendertene conto da quello che vedi e da quello che senti, non solo sui social. Quando una società è in declino lo capisci anche da quello che senti e provi dentro di te, da come vivi le cose, non c’è bisogno che siano gli altri a dirtelo e a spiegartelo. Sono in molti che dicono che questa nostra epoca mostra tutti i segni evidenti di una società in declino, in dissoluzione, non dal lato del progresso della scienza, ma dal lato della vita stessa, che ha perso senso e significato, e non solo per i valori calpestati. Ma non c’è solo il mondo attorno a noi, c’è anche un mondo dentro ognuno di noi. Accade a volte che a crollare è il mondo che è dentro di noi. Sono due mondi: altro è il mondo che crolla intorno a noi e altro quello che crolla dentro di noi. Certe volte fuori di noi va tutto in malora, tutto in rovina, ma dentro di noi c’è ancora qualcosa di stabile, di duraturo, di fermo, qualcosa in cui credere, qualcosa per cui vale la pena vivere. Mentre tutto attorno a te sprofonda, tu resti saldo come una nave in un lago in tempesta. Ma se a crollare è il mondo che è dentro di te, se perdi la fiducia e la speranza, se non hai fede, se vengono meno i valori, se i punti fermi di un tempo diventano ora sabbie mobili su cui cammini: è la fine, viene a mancare la ragione stessa del vivere.


Osea è il profeta (non solo lui) che ha vissuto quanto di positivo e quanto di negativo c’era nella sua epoca: le cose negative avevano certo più consistenza e maggior peso. Osea è il profeta che nel suo intimo, nei suoi affetti più cari, ha sperimentato non solo la decadenza della sua epoca ma anche il disfacimento della sua famiglia. Osea è il profeta che ha potuto parlare per esperienza su quanto sia crudele l’infedeltà della persona amata. Osea è il profeta che ci aiuta a capire quanto Dio soffra per la infedeltà del suo popolo, amato e prediletto. La sua vicenda diventa la metafora del rapporto tra Dio e il suo popolo: il suo amore tradito diventa immagine dell’amore di Dio non corrisposto. Ma come Osea riprende la moglie che lo ha tradito, così il Signore continua ad amare nonostante la infedeltà del suo popolo; lo ama perché vuole che si converta e torni a lui.


Ma chi sono i responsabili del tradimento d’Israele? Sono gli uomini del potere, politico e religioso, re e sacerdoti. Il popolo è altrettanto responsabile di aver tradito Dio poiché ha seguito dei ciechi che lo ha condotto nella fossa. Quando il governo è debole, le forze distruttive che sono dentro e fuori dell’uomo si ingigantiscono e il male dilaga. Osea è critico alla presenza di un re in Israele, come Samuele quando il popolo chiese un re. Osea aggiunge un particolare in più alle parole di Samuele: Dio gli ha dato un re nella sua ira (13,11). In Israele spesso sono stati i re la causa della degenerazione spirituale e sociale; sono stati loro che hanno riempito il paese di tradimento e di infedeltà; è stata la politica reale a favorire i santuari idolatri. I re hanno avuto come compagni di viaggio i sacerdoti. Quale è stata la colpa dei sacerdoti? I sacerdoti erano i “custodi della legge”, coloro che ne dovevano promuovere la conoscenza ed esigerne la pratica. Ma essi per primi vivevano nell’incoerenza e nella infedeltà: erano quelli che “si nutrono del peccato del mio popolo e sono avidi della sua malvagità” (4,8). E ogni colpa dei sacerdoti si trasforma in danno sociale e trascina il popolo alla rovina: “Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza” (4,6).


Non abbiamo un racconto di vocazione di Osea, come altri profeti. Non c’è per Osea una parola o una visione, ma un ordine di Dio: “Va’, prenditi per moglie una donna di prostituzione” (1,2). È così insolito l’odine di Dio che alcuni suppongono che si tratti di un artificio letterario simbolico. In realtà è una storia vera. Osea sposa una donna e ha da essa tre figli, con nomi significativi. La sua è un’esperienza iniziata bene e finita male, con la infedeltà della moglie: Gomer lascia il marito e si prostituisce con altri. La vicenda di Osea parla di un amore tradito e illustra la relazione tra Israele e Dio, quel Dio che ama e rimane fedele, nonostante l’infedeltà del suo popolo.

Paolo Mirabelli

27 settembre 2021

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In tutto c’è Dio: egli è in ognuno, dentro e fuori ed in ogni parte, cosicché in qualsiasi creatura nulla può essere più intimo e riposto che Dio stesso. Senza di lui è il nulla. Dio riempie il mondo ma non è contenuto dal mondo. Trova il tempo per credere; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. Trova il tempo di leggere la Bibbia. Trova il tempo di essere un discepolo di Gesù Cristo. Il tempo è un dono di Dio; la vita è troppo breve per essere sprecata. Gesù ti dona la vita esuberante (Giovanni 10,10).