Cristo «ci ha affidato il ministero della riconciliazione» (2Cor 5,18). Di nuovo con queste parole Paolo mostra la grandezza degli apostoli indicando quale ministero è stato loro affidato e contemporaneamente la sovrabbondanza dell'amore di Dio. Egli non si è adirato né ha abbandonato gli uomini per il fatto che non avevano ascoltato il suo inviato, ma persevera nell'esortare da se stesso o per mezzo di altri. Chi si meraviglierebbe a sufficienza dinanzi a tale sollecitudine? È stato ucciso il Figlio, il vero Unigenito venuto a riconciliare gli uomini con Dio, e il Padre non ha voltato le spalle a quelli che l'hanno ucciso; non ha detto: «Ho inviato mio figlio quale mediatore, e loro non solo non hanno voluto ascoltarlo, ma l'hanno messo a morte e l'hanno crocifisso. È giusto che li abbandoni». Ha fatto proprio il contrario, e ora che Cristo ha lasciato la terra, l'incarico è stato affidato a noi. Ci ha affidato il ministero della riconciliazione poiché Dio stesso era in Cristo e ha riconciliato a sé il mondo non tenendo conto dei peccati degli uomini. Vedi l'amore che supera ogni pensiero, ogni intelligenza! Chi era stato offeso? Dio. Chi fa il primo passo verso la riconciliazione? Dio. [...].
Paolo dice: «Ci ha affidato il ministero della riconciliazione»; queste parole necessitano di una precisazione. Non pensate che questo potere risieda in noi; siamo servi, colui che opera tutto è Dio che si è riconciliato il mondo attraverso il suo unico Figlio. E come se lo è riconciliato? Questa è la cosa meravigliosa che non solo lo abbia amato, ma che l'abbia amato in questo modo. Come? Perdonando agli uomini i peccati; non v'era altro modo. Perciò Paolo aggiunge: «Non tenendo conto dei peccati degli uomini» (2Cor 5,19). [...] «Ci ha affidato il ministero della riconciliazione» (2Cor 5,18). Non veniamo a voi per sottoporvi a un'opera faticosa, ma per fare di tutti gli uomini degli amici di Dio. Poiché non hanno ascoltato, ci dice il Signore, continuate a esortarli finché vengano alla fede. Perciò Paolo prosegue: «Fungiamo da ambasciatori per Cristo; è come se Dio vi esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo, nel nome di Cristo, lasciatevi riconciliare con Dio» (2Cor5,20). Giovanni Crisostomo