Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Nella seconda epistola di Pietro c’è una frase che la modernità ha assunto come slogan: “Tutte le cose procedono come dal principio della creazione” (3,4). Come dire: non ci sono cambiamenti né mutamenti, tutto procede come sempre, il mondo è sempre uguale ed eterno (tesi sostenuta già dai filosofi epicurei contro le dottrine stoiche dei cicli cosmici di distruzione). L’universo è un sistema chiuso, stabile, immutabile, dove tutto accade secondo leggi fisiche e chimiche fisse. Non c’è spazio per l’agire di Dio. Non può esserci alcuna possibilità di una venuta futura del Signore, dicono gli schernitori della lettera di Pietro. “Dio non ha altre mani che le nostre mani”, dice la modernità. Questo scetticismo influenza anche alcuni credenti, i quali declinano lo slogan in maniere diverse nella forma ma uguale nella sostanza. “Ho smesso di pregare, perché ho smesso di credere che Dio possa fare qualcosa per rimettere in ordine la mia vita”, così scrive una credente che si definisce “assidua frequentatrice della chiesa”. A che serve il Dio dei filosofi all’uomo che cerca chi lo possa liberare da situazioni disperate, umanamente irrimediabili? La convinzione che Dio non possa agire (modernità) o che non agisce più come in passato (certi credenti) porta alla rassegnazione, alla tristezza, alla disperazione. Uno spirito di resa investe le chiese che predicano Dio ridimensionato nella potenza. Avere fede non significa credere che io possa fare ogni cosa, o disporre a piacimento della potenza di Dio, bensì significa conoscere il Dio che può fare l’impossibile: è lui la mia forza; e la sua volontà, non la mia, sia fatta.


“Vi è forse qualcosa che sia impossibile a Dio?” È la domanda che il Signore pone ad Abramo e a Sara sua moglie, quando annuncia la nascita di Isacco. Può Dio dare un figlio a un uomo ormai vecchio come Abramo e a una donna sterile come Sara? Ci sono cose che egli non può fare? Ci sono limiti al potere di Dio? Certamente no. Gli avvenimenti della storia della salvezza mostrano la potenza di Dio. Può Dio liberare Israele dall’Egitto? Può far tornare il suo popolo dall’esilio babilonese? Può Dio risuscitare i morti? Non sono le leggi della fisica che governano l’universo, ma è Dio che governa il mondo e la storia nel tempo infinito; è da Dio che tutto ha inizio, e a lui tutto ubbidisce. Dio non è certo impedito di agire a motivo delle leggi che si riscontrano nell’universo. I racconti della Bibbia mostrano Dio che opera anche contro i sistemi, le convinzioni, i fatti, le vicende del momento. Dio può cambiare, se lo vuole, ciò che fino a ieri era fatto in un certo modo. Egli può mutare gli avvenimenti della storia. Che la potenza e la signoria su tutto appartenga a Dio è una verità affermata in maniera univoca dalla Bibbia, è un presupposto della rivelazione stessa di Dio. Senza il suo potere che la manda ad effetto, la sua volontà sarebbe inutile. Non c’è niente che egli non possa fare, altrimenti non sarebbe Dio. Egli può ogni cosa, tuttavia il suo potere è governato dal suo volere: motivo per cui l’agire potente di Dio accade nell’ambito della parola e della promessa, secondo i suoi disegni e la sua volontà.


Per gli uomini, i morti rimangono morti e i ciechi, gli zoppi, i sordi, i lebbrosi e i poveri rimangono quello che erano il giorno prima. Le cose oggi sono così come erano la sera prima. Abramo e Sara non hanno figli e non ne potranno avere, perché vecchi e sterili. Non c’è possibilità di cambiare una situazione cristallizzata ormai da molto tempo. È così che funziona il mondo. Non c’è modo di intervenire nei sistemi chiusi e apportare dei cambiamenti. Non è possibile intervenire nelle vicende umane e modificarle. Ciò che è storto non può essere raddrizzato e ciò che manca non lo si può contare. È così che ragionano gli uomini, e questo scetticismo interessa anche alcuni credenti. Quando Gesù si reca davanti alla tomba di Lazzaro, assieme alle due sorelle, e chiede di togliere la pietra dall’apertura, Marta risponde che sono ormai quattro giorni che suo fratello è morto, e non c’è modo di riportarlo in vita. Gesù invece risuscita Lazzaro. Il Signore risuscita i morti, fa saltare di gioia gli zoppi, dona la vista ai ciechi, fa parlare i muti, libera i prigionieri, benedice i poveri. Il Signore abbassa i monti e innalza le valli; tira giù dai troni i potenti e innalza gli umili. Dopo il sabato, le donne si recano al sepolcro per imbalsamare Gesù. La sera prima il suo corpo era stato tolto dalla croce e deposto in una tomba. Così le donne lo avevano lasciato il giorno prima e così credono di trovarlo la domenica mattina, quando si recano al sepolcro. E invece trovano la tomba vuota perché Gesù è risorto. Dio non ha lasciato le cose come erano la sera prima.

Paolo Mirabelli

08 settembre 2020

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.