"Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e si andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e la gente non si accorse di nulla, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell'uomo." (Matteo 24,38-39). Noi cristiani sappiamo che il Signore Gesù tornerà. Secondo la promessa pronunciata dai suoi angeli, dopo la sua ascensione, Gesù “verrà nella medesima maniera”, ma leggiamo l’intero testo: "Mentre essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi. E come essi avevano gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava, due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo". (Atti 1,9-11). Egli è venuto una prima volta come Salvatore, apparirà una seconda volta come Giudice. Egli non dimentica e non tarda la sua venuta, come alcuni dicono. Pietro, nella sua seconda lettera al capitolo 3, ne parla diffusamente, ma io voglio citare una parola di Isaia: "Ecco, il suo salario è con lui, e la sua ricompensa lo precede" (40,10).
Ancora oggi, purtroppo, come ai tempi del diluvio, c’è chi continua con ostinazione a coltivare i propri interessi ma non si domanda se questi interessi siano buoni o malvagi, se escludano la presenza di Dio nella propria vita. Si preferisce subire l’interferenza del mondo, anziché fare spazio a Dio. Si continua ostinatamente a credere di poter fare a meno di Dio. Addirittura c’è chi eleva se stesso al posto di Dio, per il suggerimento di Satana, colui che la parola di Dio chiama "padre della menzogna" (Giovanni 8,44 e Genesi 3,4-5).
Per avere creduto, Noè fu salvato dal diluvio, lui e la sua famiglia, mentre il mondo fu condannato, perché non diede ascolto alla parola di Dio. La stessa parola è salvezza per chi crede e condanna per chi non crede. L’invito a conoscere Dio e a credere nella parola di Dio oggi non ha perso il suo valore. La parola di Dio invita ancora ogni uomo a ravvedimento: "Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia" (Atti 17,30-31). Non dobbiamo, perciò, essere indifferenti alla parola di Dio, e non dobbiamo lasciare la diritta via di Dio e seguire le vie degli uomini, perché sta scritto: "Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza"? (Ebrei 2,3).