Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Dall’agosto del 1918 all’ottobre del 1921 i sovietici aboliscono la moneta perché considerata uno strumento del capitalismo. Dopo tale periodo viene nuovamente rimessa in circolazione perché si prende coscienza che sia un mezzo pratico per la vita sociale. Le origini della moneta sono da collegare allo sviluppo del commercio. Anticamente gli scambi si svolgono nella forma del baratto: si scambia una merce con un’altra, ad esempio un coniglio con delle patate. In un secondo tempo, con la nascita delle professioni e della specializzazione del lavoro (il falegname fa il falegname e il pescatore fa il pescatore), si sviluppa necessariamente il bisogno di scambiare il bene prodotto con altri beni. Il falegname che ha bisogno di patate per vivere non può più scambiare il suo bene, ad esempio una sedia, con il contadino. Il bisogno del falegname non coincide più con quello del contadino. E così si pongono in evidenza gli inconvenienti del baratto e si avverte la necessità di un sistema di scambio delle merci diverso: nasce la moneta. Nel mondo della pastorizia, la pecora costituisce la “moneta” da utilizzare negli scambi: il termine pecunia deriva dal latino pecus, che significa “bestiame”. Nel mondo contadino invece è il frumento. In questa fase, che si afferma gradualmente, comincia a farsi uso dei metalli preziosi come mezzi da utilizzare negli scambi: oro, argento, rame. Un grammo d’oro è un grammo d’oro dappertutto. Inoltre, la pecora è difficile da trasportare da un luogo ad un altro, mentre il grammo d’oro è facilmente trasportabile nello spazio. Nel mondo greco nasce la dramma e in quello romano il denaro (che il popolo preferisce chiamare “lira”). Lo scambio tra monete che non hanno lo stesso valore, ad esempio un grammo d’oro non ha lo stesso valore di un grammo di rame, e in presenza di differenti sistemi di scambio delle monete, fa nascere il cambiavalute. Nel Medioevo ogni città o feudo conia la propria moneta. L’uso della banconota nasce dopo la costituzione della Banca d’Inghilterra del 1694 e riceve corso legale nel 1704, vale a dire c’è l’obbligo da parte di tutti di accettare il biglietto monetario come mezzo di pagamento. Nel XIX secolo assume grande importanza il gold standard (sistema monetario fondato sulla circolazione di monete d’oro e di biglietti di banca liberamente convertibili). Oggi la maggior parte delle persone, almeno nei paesi ricchi, usa prevalentemente bancomat e carte di credito per gli acquisti. È scomparsa la pecora; sono scomparsi i metalli preziosi, la moneta e la banconota. Tutto avviene tramite le banche. Tutto è fatto online e diventa virtuale, ma d’altronde viviamo nel mondo dove il reale è online: le amicizie, i pagamenti, le banche.  Uno che possiede un milione d’euro in banca, può vedere la cifra sul suo conto corrente, ma non può contare le banconote.


Perché ripercorrere la storia della moneta, dal suo nascere fino a oggi? Perché alcuni vedono nella moneta uno strumento di satana e concludono che i cristiani non dovrebbero usare i soldi, bensì tornare al baratto. È difficile immaginare un cristiano che va al supermercato a fare la spesa e paga alla cassa con una pecora. Che la finanzia e i mercati non siano “luoghi di preghiera” è un fatto noto a tutti, ma da qui ad affermare che la moneta sia uno strumento di satana ce ne passa. La Bibbia parla di denaro, di dramme, di cambiavalute, ma non ne dà un giudizio così categorico. In quante parabole evangeliche si parla del denaro? Come tutte le cose, non è la moneta in sé che fa problema, ma è l’uso che se ne fa e il modo onesto o disonesto per fare i soldi. Che cosa dice la Bibbia in merito? Due testi dei vangeli. Innanzitutto il ben noto episodio del tributo a Cesare (Matteo 22,15-22). I farisei cercano di cogliere Gesù in qualche fallo per poterlo accusare. Domandano se sia lecito pagare il tributo a Cesare. Sperano che egli dica di no, come gli zeloti, per poterlo accusare davanti al governatore romano. Gesù chiede che le sia mostrata una moneta, domanda di chi sia l’immagine rappresentata e poi dice di dare Cesare ciò che è di Cesare ma a Dio ciò che è di Dio. La moneta porta l’immagine dell’imperatore, l’uomo porta l’immagine di Dio. Se la moneta va restituita a Cesare, l’uomo va restituito a Dio. Non sembra che Gesù sia contrario alla moneta in sé. L’episodio di Giuda che vende Gesù per trenta sicli d’argento (Matteo 26,14-16 ) mostra l’uso diabolico del denaro. Finché la moneta, o altro sistema, serve come mezzo di scambio per il commercio non fa problema, ma quando diventa il fine da realizzare nella vita e mezzo che danneggia l’altro, è del tutto evidente che sia da condannare. Un uomo malvagio farà un uso malvagio del denaro, un cristiano fedele ne farà un uso buono.

Paolo Mirabelli

01 ottobre 2018

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“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.