Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Il capitolo 18 di Samuele racconta il difficile rapporto tra Saul e Davide. Mentre Davide è in ascesa, acclamato e amato dal popolo, il declino di Saul diventa sempre più palese. La popolarità di Davide si scontra con la profonda e crescente ostilità di Saul. Eccetto che da Saul, Davide è amato da tutti: dal popolo, dai servi di Saul e dai suoi figli Gionata e Mical. Il capitolo narra in quale modo Davide si è affermato alla corte di Saul e come Saul percepisca il successo e la popolarità di Davide una minaccia al suo trono. Il successo, anche militare, di Davide suscita la gelosia di Saul che tenta di ucciderlo. La situazione di Saul è sempre più disperata e diventa patologica. Nel racconto, Davide non prende alcuna iniziativa e non esprime alcuna ambizione: riceve soltanto ciò che gli viene dato. Tutto è dono, senza avidità. Persino Saul, in uno dei suoi momenti di gelosia e di follia, riconosce che a Davide manca solo il trono: “Non gli manca altro che il regno!” (18,8). Saul vede giusto ma per ragioni sbagliate. Egli sa più di quanto comprende, perché vede Davide come un predestinato al trono. Il discernimento di Saul, dettato dalla paura, converge paradossalmente con la visione di Dio, che intende dare a Davide il potere regale. Saul però non comprende e non sa le intenzioni di Dio. Noi dobbiamo vedere oltre ciò vede Saul e cogliere ciò che Dio fa. La storia non è una forza cieca: vi è all’opera un proposito misterioso che ci sorprende. Come con Giuseppe (Genesi 39,2.3.23), il Signore è con Davide e opera perché egli arrivi a essere re. Questo capitolo ha anche molto da dire sulle lotte per il potere: tutto ciò che Saul fa per danneggiare Davide volge invece per il bene di Davide. Infine, il capitolo può anche essere letto in chiave cristologica: l’unto del Signore (Davide) è osteggiato dal potere politico di Saul, fino al punto che cerca di ucciderlo. I vangeli raccontano delle ostilità dei capi e dei giudei nei confronti di Gesù e dei tentativi di ucciderlo. Ma poco prima della morte in croce, persino i farisei riconoscono la loro impotenza nei confronti di Gesù: “Vedete che non guadagnate nulla? Ecco, il mondo gli corre dietro!” (Giovanni 12,19).


18,1-5. I rapporti tra Gionata e Davide sono diventati il paradigma della amicizia. “Gionata  si avvinghiò a Davide, come l’ellera si avvinghia all’albero”, dice un poeta. Alcuni fantasticano sull’amore tra Gionata e Davide, ma la loro è solo una bella amicizia. Gionata ama Davide, ma anche Mical ama Davide: Gionata lo ama come amico; Mical è attratta da Davide. L’amicizia di Gionata ha anche altri significati: mostrare come proprio colui a cui è negato di succedere al padre sia il migliore amico di Davide; il discendente stesso di Saul ammette la legittimità del governo davidico. Gionata dà a Davide il suo mantello, il vestito e le sue armi: questo può essere visto anche come un gesto simbolico, mediante il quale cede a Davide il diritto di successione al trono.  


18,6-16. La grande popolarità di Davide provoca malumore in Saul. Dopo la sconfitta dei filistei e del gigante Golia, nasce un inno che celebra sia Davide sia Saul, ma Saul ascolta l’inno con gelosia perché Davide viene celebrato come suo pari o come superiore a lui. Le donne prendevano parte alle vicende politiche e militari, accogliendo in atto di trionfo i vincitori con canti e danze. Saul è rattristato perché pensa che Davide voglia impadronirsi del trono. La fama di Davide oscura quella di Saul. Il successo militare di Davide suscita la sua gelosia ed egli tenta di uccidere Davide. Saul lo nomina comandante perché vuole sbarazzarsi di lui, ma il successo arride a Davide in qualunque cosa faccia e dovunque vada. Più cresce la stima del popolo, più cresce la gelosia di Saul. Saul e Davide sembrano avvinti da un destino che sfugge al controllo. Qualsiasi cosa faccia Saul a Davide, contribuisce al successo di Davide. Ogni azione intrapresa da Davide è destinata al successo.


18,17-30. In questa storia si rivela l’ambivalenza di Saul nei confronti di Davide. Saul promette in sposa a Davide sua figlia Merab, poi invece la dà in moglie a un altro uomo. La proposta è fatta senza spiegazioni e viene anche ritirata senza spiegazioni. Quando promette in matrimonio Mical, lega all’offerta un prezzo troppo pericoloso da garantire: i prepuzi di cento filistei. Eppure Davide si mostra capace di pagare il doppio del prezzo. Davide consegue una vittoria militare e sposa una moglie di sangue reale. I tentativi che Saul fa per sbarazzarsi di Davide risultano controproducenti. La crescente consapevolezza di Saul che il Signore è con Davide lo porta ad avere paura di Davide. All’inizio del capitolo, a metà e alla fine si afferma che Davide riesce in ogni cosa che fa. Perché Davide riesce bene nelle sue imprese? Perché “il Signore era con lui” (18,12.14).

Paolo Mirabelli

24 febbraio 2021

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“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

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