Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Il tempo, dice la Bibbia, appartiene a Dio, che lo scandisce con le festività, nella storia d’Israele; con la venuta del Regno, la presenza di suo Figlio, nella storia degli uomini; e con la presenza dello Spirito, nel tempo della chiesa. Il cristiano non può disporre in piena autonomia del suo “vivere sotto il sole” (Qohelet). Se piace al Signore e saremo in vita, faremo questo o andremo nella tale città, dice Diacono nella sua lettera. Nel vangelo di Marco si dice che il tempo è giunto a compimento perché il Regno di Dio è vicino. Nel tempo della chiesa Gesù, il Signore, che è il centro del tempo, continua ad essere presente fino alla fine dei tempi (Matteo 28), fino al tempo ultimo: quando il tempo stesso cederà nuovamente il posto all’eternità. Il tempo della chiesa è anche il tempo dello Spirito: per mezzo di lui le nostre preghiere e il nostro culto travalicano il tempo e lo spazio per giungere al Padre. Ancora Davide, nel Salmo 3, fa esperienza del suo vivere la notte dicendo: “Mi sono coricato, ho dormito e mi sono risvegliato, perché il Signore mi sostiene”. L’uomo non basta per spiegare il suo esistere e il suo vivere quotidiano. È il Signore che ci sostiene persino nei tempi ordinari della vita, di giorno e di notte.

A Mosè Dio dice: “Togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è luogo sacro” (Esodo 3), vale a dire è uno spazio abitato dalla presenza di Dio. Nella tradizione biblica ogni spazio o luogo o tempo abitato da Dio diventa sacro. Il Dio che si è rivelato, che ha rotto il suo silenzio per comunicare con l’uomo, non è una divinità murata nel suo “splendido isolamento”. Egli ha abitato con un popolo prima sotto una tenda e poi in un tempio per un tempo. È venuto in mezzo a noi nella persona di Gesù, l’Emmanuele, colui che è “Dio con noi”, perché quel tempo e quello spazio segnassero l’ingresso di Dio nella storia e nella vita dell’uomo. Gesù è entrato nelle città e nelle case per incontrare l’uomo nel suo tempo, nei suoi spazi e nelle situazioni concrete della vita. il cristiano deve ascoltare sempre di nuovo la parola di Gesù rivolta a Zaccheo: “Oggi devo albergare a casa tua” (Luca 19). Ogni giorno è l’oggi del Signore. Ogni giorno dobbiamo permettere al Signore di entrare a casa nostra e nella nostra vita. Dobbiamo fare in modo che questo avvenga. Creiamo degli spazi e delle occasioni che stabiliscono un contatto con il Signore, come può essere una pagina di calendario con un testo biblico e una meditazione da leggere o una preghiera assieme ad altri. E non facciamo come Marta che, pur avendo Gesù a casa sua, era indaffarata per le cose di questo mondo. Ogni tanto, lasciamo da parte le faccende della vita e sediamoci ai piedi di Gesù per ascoltare la sua Parola di vita. La vita è anche disciplina. Non c’è vera libertà senza disciplina. Perciò mettiamo ordine nella nostra vita, nelle cose da fare e diamo a Gesù la priorità.

Un Cristiano

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.