Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Quando si parla della morte di Gesù bisogna stare attenti a non giungere a conclusioni affrettate, e dunque errate, e a non fare dire alla Bibbia ciò che essa non dice. Il mio consiglio è di limitarsi il più possibile a dire esattamente ciò che la Bibbia dice, osservando bene (e distinguendo) i verbi che la Bibbia usa per descrivere una certa azione compiuta da qualcuno. Dunque: osservare i verbi e chi è (o chi sono) il soggetto di un determinato verbo. Sappiamo che Giuda, i capi dei giudei, Pilato, i romani e satana sono tutti coinvolti nella morte di Gesù. Ma la morte di Gesù non è soltanto dovuta al caso, al fato ineluttabile, al destino umano. Anche Dio e Gesù stesso sono coinvolti nella morte in croce. Dio poteva impedire che Gesù morisse. Gesù stesso poteva decidere di non morire. Gesù è morto perché la sua morte è la nostra salvezza dal peccato.


Prendiamo ad esempio un verbo che viene usato nel Nuovo Testamento per dire l’evento della croce o della morte di Gesù, il verbo “paradidomi”, che significa “consegnare”. Possiamo notare come lo stesso verbo è usato per più soggetti (e come anche le motivazioni sono diverse).


Giuda Iscariota ha consegnato Gesù ai capi sacerdoti per trenta sicli di argento. “Allora uno dei dodici, che si chiamava Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti, e disse loro: Che cosa siete disposti a darmi, se io ve lo consegno (paradidomi)? Ed essi gli fissarono trenta sicli d’argento. E da quell’ora egli cercava il momento opportuno per tradirlo (paradidomi).” (Matteo 26:14-16).


Pietro, parlando al popolo di Israele, dopo la guarigione dello zoppo alla porta del tempio, dice che “gli uomini israeliti” hanno consegnato Gesù a Pilato: “Uomini di Israele, perché vi meravigliate di questo? Perché fissate gli occhi su di noi, come se per la nostra propria potenza o pietà avessimo fatto camminare quest'uomo? Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi consegnaste (paradidomi) a Pilato e rinnegaste davanti a lui, mentre egli aveva giudicato di liberarlo. Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto, e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti. Di questo noi siamo testimoni.” (Atti 3,12-15). In Atti 4,27 insieme a Ponzio Pilato sono menzionati pure i “gentili”, che qui probabilmente indicano i romani.


Pilato ha consegnato Gesù nuovamente ai capi giudei e al popolo perché fosse crocifisso. “Essendo dunque radunati, Pilato domandò loro: Chi volete che vi liberi, Barabba o Gesù detto Cristo? Perché egli sapeva che glielo avevano consegnato (paradidomi) per invidia.” (Matteo 27:17-18). “Allora egli (Pilato) liberò loro Barabba; e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò (paradidomi) perché fosse crocifisso.” (Matteo 27:26).


Dio ha consegnato Gesù per noi tutti. “Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato (paradidomi) per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con Lui?” (Romani 8:32).


Gesù ha consegnato se stesso “per me” (dice l’apostolo Paolo), cioè per tutti noi: “Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me; e la vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato (paradidomi) se stesso per me.” (Galati 2:20).


Giuda ha consegnato Gesù per soldi, i capi giudei per invidia, Pilato non si sa bene perché (non si capisce se lo ha fatto nella speranza di salvarlo, oppure se lo ha fatto per accondiscendere al volere del popolo, per lavarsene le mani, per non aver problemi con i capi e il popolo e soprattutto con Cesare; tuttavia Pilato ha riconosciuto che Gesù era innocente, anche per il sogno della moglie). Dio ha consegnato suo Figlio per amore verso di noi, come dice Paolo: “Infatti, mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi. Difficilmente, infatti, uno morirebbe per un giusto; ma forse per una persona buona qualcuno avrebbe il coraggio di morire. Ma Dio mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.” (Romani 5:6-8). Gesù ha consegnato se stesso per tutti noi.

Paolo Mirabelli

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.