Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

L’apostolo Paolo ci dice: "Pregate in ogni tempo" (Efesini 6:18). Non è facile, a volte, mantenersi attivi e perseveranti in questa parola, sebbene siamo richiamati continuamente a vigilare e a fare della preghiera il nostro modus vivendi, quello del vero Cristiano. Spesso ci sentiamo scoraggiati, abbattuti da tante prove e stanchi di continuare a tener duro in una vita che ti propone per lo più menzogne e problemi. Sono momenti, a volte opposti, e occasioni dove possiamo realmente mostrare agli altri la fede che ci anima. Eppure, sebbene l'occasione sia sempre quella giusta, ci possiamo ritrovare a doverci esaminare direttamente per svelare prima di tutto a noi stessi se quella fede è ancora la stessa che animava il nostro spirito alla nuova nascita. Il cammino del cristiano non è impervio solo nel mondo, in questi ultimi tempi, così difficili, anche in noi stessi. La sola cosa che può fare la differenza è la preghiera e, sebbene, con difficoltà, dobbiamo spesso abbattere quel muro di vergogna davanti a Dio per non essere stati costanti nella preghiera al momento difficile. Il Signore ci ricorda che: "Egli sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto" (Salmo 145:14). Egli lo fa continuamente perché vale sempre la sua parola: "Io non ti lascerò e non ti abbandonerò" (Ebrei 13:5).


Sta scritto: "per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo" (Ecclesiaste 3:1), ma Dio ci ricorda anche nella sua parola: "pregate in ogni tempo, per mezzo dello spirito, con ogni preghiera e supplica... con ogni perseveranza" (Efesini 6:18), affinché per la preghiera non ci sia un solo tempo stabilito, ma, come un atto fuori dal tempo, ogni momento sia quello giusto. La preghiera è qualcosa di così personale e privata che ha bisogno di tempo e spazio umano che noi possiamo dedicare continuamente affinché ogni giorno acquisti il suo valore nel legame che creiamo col nostro Padre Celeste. Come in un dialogo privato con Dio, noi apriamo il nostro cuore affidandogli i nostri pensieri, paure, dubbi, angosce e tutti quei pesi che non possiamo portare da soli.


Gesù stesso si appartava per pregare (come quando fu tentato nel deserto o quando stava per morire). Il Padre è colui al quale noi ci rivolgiamo, Gesù il tramite attraverso il quale abbiamo pace con Dio (Romani 5:1), e la preghiera la chiave del nostro rapporto con Lui. A cosa serve avere una chiave che non viene usata per il suo scopo? Gesù disse: "chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto" (Matteo 7:7); ma quando la risposta è "silenzio" il nostro cuore è tormentato perché crediamo che Dio non ci ascolti. La sua Parola, però, ci dice anche: "non avete perché non chiedete e non ottenete perché chiedete male (Giacomo 4:2-3). È difficile ammettere che a volte il suo silenzio non è solo la risposta che meritiamo in quel momento, ma anche un monito nel capire se abbiamo chiesto la cosa giusta o se forse dovremmo cambiare la disposizione del nostro cuore, perché la preghiera che rivolgiamo a Dio possa non essere superficiale e pensata invece con un cuore ben disposto.


"Dio resiste ai superbi" (Giacomo 4:6) ed " è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto"(Salmo 34:18), ma qualunque sia la disposizione del nostro cuore, esaminiamoci per portare la preghiera efficace, realizzata con la fede certa, la stessa che animava i primi cristiani e i grandi uomini di Dio dalla creazione, che Egli, in ogni modo e in ogni tempo, risponderà. Per cui, oggi voglio incitare il mio cuore, e quello di tutti coloro che vorranno leggere queste mie parole, a pregare con un cuore sincero.


Se sono triste, io prego. Se sono piegato, io prego. Se sono angosciato, io prego. Se sono aggravato di tanti pesi, io prego. Ma anche, se sono gioioso, io prego. Se sono grato, io prego. Se ho speranza, io prego. Che il Signore ci aiuti a pregare. Amen.

Ludovica Ferrari

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.