“Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore; io mi lascerò trovare da voi, dice il Signore” (Geremia 29,13-14). Questo non è un invito a partecipare a un certo gioco, come si faceva da bambini, ma è una raccomandazione, è un accorato appello che proviene dal cuore di Dio e che deve giungere al nostro cuore. Se veramente mi cercate, mi troverete, dice il Signore. Dobbiamo cercare il Signore che è venuto a cercarci e che ci cerca.
Gesù rimprovera apertamente i farisei e gli scribi perché non cercavano (non amavano) Dio con il cuore, dicendo: “Ipocriti, ben profetizzò Isaia di voi quando disse: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. Invano mi rendono il loro culto insegnando dottrine che sono precetti d'uomini” (Matteo 15,7-9). In un’altra occasione riprende la folla che venne a cercarlo il giorno dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma più che cercare il Signore, la folla cercava altro pane: “In verità, in verità vi dico che voi mi cercate, non perché avete visto dei miracoli, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati” (Giovanni 6,26). In un’altra occasione ancora la folla cercava Gesù per farne un repolitico, per ottenere da lui dei beni materiali e per realizzare, per mezzo di lui, il loro antico sogno politico di un grande regno davidico. Ma Gesù disse a quella folla: “Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna” (Gviovanni 6,27). Questi esempi mostrano a sufficienza che alcuni, che apparentemente senbra che cercano, in realtà non cercano veramente Dio.
Chi è superficiale nella fede, crede in modo sbagliato, un modo disapprovato da Dio. Gesù dice con estrema chiarezza: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore! Entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Matteo 7,21). Dire “Signore” non basta, bisogna cercare e amare Dio con tutto il cuore.
Ecco qualcuno (in realtà è una donna e per lo pù peccatrice) che cerca il Signore con tutto il suo cuore. Leggiamo insieme il racconto nel vangelo di Luca (7,36-38). “Uno dei farisei lo invitò a pranzo, entrato in casa del fariseo, si mise a tavola. Ed ecco, una donna che era in quella città, una peccatrice, saputo che egli era a tavola in casa del fariseo, portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato; e, stando ai piedi di lui, di dietro, piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i piedi, e li asciugava con i suoi capelli; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con olio”. Cerchiamo, dunque , il Signore con fede e con tutto il cuore, sapendo che il Figlio dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto (Luca 19,10).