Anche il 2020 sta per finire e un nuovo anno sta per iniziare. Concludiamo l’uno e iniziamo l’atro con le parole di Gesù: “Chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà” (Matteo 16,25). Con quale spirito e con quale atteggiamento viviamo gli anni della nostra vita? Ci sentiamo realizzati dalla vita? Abbiamo ottenuto ciò che abbiamo cercato, e che cosa abbiamo cercato? Ascoltiamo ancora le parole di Gesù: “Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua?” (Matteo 16,26). Non ha proprio senso conquistare il mondo e perdere la propria vita. Non trascuriamo le parole di Gesù: approfittiamo di questi giorni per riflettere sul senso della vita, così bella ma unica e irripetibile.
E ora mi rivolgo a te, Giovane Lettore. Ti senti realizzato? La tua giovane età ti dà sicurezza? Sei sicuro di ottenere tutto, perché nel pieno della tue forze pensi di potere far tutto, ma è proprio così? Pensi di farcela perché conosci le persone giuste che ti possono aiutare e dare una mano? Pensi di poter gestire da solo la tua vita e, addirittura, di non aver bisogno di Dio? Amico Mio, non sprecare la tua bella vita con questi vani ragionamenti. “Dice il Signore: Ecco su chi io poserò lo sguardo, su colui che è umile di cuore”. La Scrittura ci esorta in molte maniere a non trascurare i consigli del Signore, e chi confida in se stesso o negli uomini non ha capito veramente che cos’è la vita e pecca dinanzi a Dio. Giacomo nella sua lettera ammonisce anche coloro che dicono di credere, ma che vivono come se Dio non ci fosse: “Che cos’è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce, dovreste dire invece: Se Dio vuole, saremo in vita e faremo questo o quest'altro. (Giacomo 4, 14-15).
Poiché Dio è il vero Signore della nostra vita, soltanto Lui può dirci come funziona la vita e come viverla. Ascoltiamolo e sottomettiamoci con umiltà alla Sua parola, perché Egli è dalla nostra parte: lo è stato nel 2020 e lo sarà negli anni che verranno. Mettiamo da parte lo spirito di autosufficienza, ogni pretesa e vanto, se vogliamo conoscere l’autore della vita. Dice il profeta Geremia: “Così parla il Signore: Il saggio non si glori della sua saggezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza, ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono il Signore. Io pratico la bontà, il diritto e la giustizia sulla terra, perché di queste cose mi compiaccio; dice il Signore”. (Geremia 9, 23-24).
Caro Lettore, l’unica cosa che veramente conta nella vita è conoscere il Signore ed essere da Lui conosciuti, per vivere tutti gli anni della nostra vita in comunione con Lui. Di tutto cuore, quando mancano ormai pochi giorni alla fine dell’anno, ti dico: Buone feste e felice anno nuovo nel Signore!