Leggi 1 Samuele capitolo 1,1-28. Il nome Samuele significa “Dio ascolta”. Poiché il libro porta questo nome, la prima lezione che impariamo è che Dio ci ascolta: ci ascolta quando parliamo, cantiamo, preghiamo, e quando ci lamentiamo e gioiamo. Dio non solo ascolta, ma Dio anche parla. Uno dei temi del libro è la forza del discorso. La gente parla, e il parlare è importante. La gente ascolta, e l’ascolto instaura un processo di cambiamento. Dobbiamo uscire fuori dal nostro congelamento: io so tutto e non ho bisogno di ascoltare gli altri. La storia di Samuele ha il suo riferimento fuori di sé: tutto accade non per caso o per motivi naturali, ma perché Dio opera.
1,1-2. “C’era un uomo”, così inizia il racconto. Si chiama Elcana. È un uomo che ha una genealogia impressionante. Dai suoi padri ha ricevuto un grande passato, tuttavia non ha futuro perché la moglie che ama è sterile. In realtà ha due mogli: Peninna e Anna. Con la prima ha figli, ma con Anna non ha figli perché è sterile. Come è possibile un futuro quando si è sterili, afflitti e infecondi?
1,3-8. C’è un problema: la sterilità di Anna. C’è una tensione: l’amore di Elcana per Anna e la sterilità di Anna voluta da Dio. La sterilità va oltre il potere dell’amore di Elcana. Il risultato è una donna offesa e insultata dalla rivale. Anna è afflitta perché si vede esclusa dal futuro. La reazione di Anna arriva fino all’angoscia e alla perdita dell’appetito.
1,9-18. Anna ha un dialogo con Eli, il sacerdote di Silo. Questa scena contiene tre discorsi. Primo. Anna fa una preghiera e un voto a Dio, a quel Dio che l’ha resa sterile. Nella preghiera chiede un figlio. Il voto consiste nel consacrare a Dio il figlio che nascerà. Secondo. Anna difende se stessa e confuta l’idea sbagliata che Eli si è fatta di lei. Anna non è ubriaca, Anna è disperata. Terzo. Eli rassicura e benedice Anna: “Il Dio d’Israele ascolterà e risponderà”. Anna crede alla parola di Dio. Il dolore e la depressione sono cancellati. Ora è una donna nuova.
1,19-20. Il ritorno a casa di Elcana e Anna, dopo avere adorato il Dio che tutto può. Diciannove versetti preparano la nascita di Samuele, un solo versetto la racconta. Samuele è il figlio chiesto da Anna a Dio ed è il figlio donato da Dio ad Anna.
1,21-28. Ultima scena: Dio al centro. Le cose si complicano perché il figlio chiesto in preghiera è ora dato. Il Signore è potente: la non-gravidanza è vinta, la sterilità cede il posto alla vita e apre un nuovo futuro. La storia continua. Anna mantiene la parola data. Il racconto, iniziato con la sterilità, si conclude ora con la lode (il cantico di Anna) e l’adorazione. Il Signore che l’aveva fatta sterile, concede ora ad Anna quello che lei gli ha domandato: la gioia di concepire un figlio.
Domande. 1. Come si chiama la città dove vivevano Elcana e Anna? 2. Secondo te, perché nella storia della salvezza le donne protagoniste sono quasi tutte sterili? 3. Perché il tabernacolo si trova a Silo e non a Gerusalemme? Quando il culto sarà centralizzato?