Dopo i clamorosi casi di pedofilia, un nuovo scandalo travolge il Vaticano e la Chiesa Cattolica. Ieri i telegiornali ne hanno dato la notizia. Papa Francesco ha autorizzato un’indagine su alcuni aspetti economici poco chiari e sospetti del Coro della Cappella Sistina. A riferirlo è il sito Vatican Insider. Sono stati indagati i responsabili della stessa Sistina, il direttore amministrativo Michelangelo Nardella e il direttore del Coro della Cappella Sistina Massimo Palombella. Le ipotesi di reato sono riciclaggio, truffa aggravata ai danni dello Stato e peculato. Secondo quanto riferito, su un conto corrente bancario intestato ai due (Nardella e Palombella), sono state fatte transitare somme di denaro provenienti da concerti tenuti dal Coro, che poi venivano utilizzati per spese personali. Sarà la magistratura vaticana a stabilire la colpevolezza o l’innocenza dei due indagati.
Partendo da questo fatto di cronaca, vorrei fare due considerazioni: la prima sugli scandali in seno alla Chiesa Cattolica, la seconda sul prof. Palombella, che ho avuto modo di conoscere. La prima. Lascia al quanto perplessi il fatto che la chiesa che vanta di essere in continuità con gli apostoli sia attraversata da continui scandali. Preti, vescovi e cardinali accusati di reati sessuali (pedofilia e altro). E le gerarchie vaticane continuano a mantenere un atteggiamento ambiguo nei loro confronti. Non basta autorizzare indagini, bisogna essere più coraggiosi e risolutivi: condannare apertamente chi ha commesso tali reati e allontanarli dalla chiesa. Ma non ci sono solo le accuse di pedofilia e di abusi sessuali, il rapporto che le gerarchie ecclesiastiche hanno sempre avuto con il denaro crea non poco imbarazzo. Tutti ricordano il crack del Banco Ambrosiano, il caso dello IOR del cardinale Paul Marcinkus, e l’attico del cardinal Bertone comprato con i soldi dei poveri. È di questi giorni il nuovo scandalo che investe la Chiesa Cattolica Americana: la diocesi di San José ha acquistato una casa da 2,3 milioni di dollari nella Silicon Valley per il ritiro del suo vescovo, Patrick J McGrath, 73 anni, nonostante la sua missione di carità verso i poveri. La seconda. Ho conosciuto il prof. Massimo Palombella quando studiavo teologia in una università pontificia di Roma. È stato mio professore di teologia dogmatica (sacramentaria) per alcuni anni. Un uomo simpatico. Capace e competente. Amante di musica classica: durante gli esami c’era sempre un sottofondo di musica classica. Alle lezioni di sacramentaria diceva sempre: “Quando vi faccio una domanda, non rispondete come i vescovi, che si limitano a ripetere la dottrina del catechismo, provate ad articolare le vostre risposte con argomenti convincenti”. Ecco, Professore, le mie argomentazioni critiche alla dottrina sacramentaria erano tutte di natura biblica: non mi pare che le Scritture giustifichino il battesimo dei bambini, il celibato dei preti e dei vescovi, la dottrina della transustanziazione. Professor Palombella, oggi potrei usare gli scandali legati al sesso e ai soldi per avvalorare le mie tesi contro la dottrina cattolica sui sacramenti, ma non lo faccio: continuo a usare gli stessi temi biblici di un tempo, perché li ritengo più che convincenti per chi, con un cuore onesto e sincero, desideri riscoprire l’insegnamento di Gesù e del Vangelo e la chiesa del Nuovo Testamento.