Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Ascoltiamo le parole del maestro di tavola allo sposo: "Ognuno serve prima il vino buono; e quando si è bevuto abbondantemente, il meno buono; tu invece, hai tenuto il vino buono fino ad ora". (Giovanni 2,10). Giovanni è l'unico dei quattro scrittori dei Vangeli che ci fa conoscere il primo giorno pubblico di Gesù, nel quale Egli conferma con un segno la sua missione e natura. Gesù è insieme ai suoi discepoli e a sua madre. L'evento lo conosciamo come "Le nozze di Cana". Il fatto non ci racconta solamente un giorno di festa comune a tutti noi, e neppure solo per parlarci del suo primo miracolo, nel tramutare l'acqua in vino, cose che si possono cogliere dopo una prima lettura. Gesù coglie l'occasione per dare un messaggio a quanti gli erano intorno, e a noi oggi: finalmente è giunto il tempo della grazia; sì, è tempo di festa, è arrivato il tempo in cui è dato agli uomini di poter gustare il meglio del meglio. Ricordiamo la visione dello stesso Giovanni nel libro di Apocalisse: "Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell'Agnello " (19,9). Nella logica umana, e secondo il maestro di tavola, il vino buono dev'essere servito per primo, e quando gli invitati ormai non sono più in grado di distinguere il buono dal meno buono, gli si offre il vino meno buono. Questa è la logica dell'uomo, che è ipocrisia e inganno. Per Gesù invece non può essere così. Per Dio non è così. La giustizia di Dio è rivelata da fede a fede; per la legge data ai giudei prima, e poi a tutti gli uomini per mezzo di Gesù (Romani 1, 16-17).


Dice il maestro di tavola allo sposo: "Tu hai tenuto il vino buono fino ad ora". Il maestro di tavola ha riconosciuto "il vino buono" ma pensa che lo sposo abbia uno strano modo di fare, "una strana logica". C’è qualcosa di insolito, questa volta, nel modo di fare dello sposo. L'apostolo Paolo scrive ai cristiani di Corinto: "Tuttavia a quelli tra di voi che sono maturi esponiamo una sapienza, però non una sapienza di questo mondo né dei dominatori di questo mondo, i quali stanno per essere annientati; ma esponiamo la sapienza di Dio misteriosa e nascosta, che Dio aveva prima dei secoli predestinata a nostra gloria e che nessuno dei dominatori di questo mondo ha conosciuta; perché, se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria". (1 Corinzi 2, 6-8).


Senza dubbio possiamo affermare che Gesù è il "vino buono", quanto l'Evangelo che egli annunzia; la "buona notizia" è quel "vino buono" che Dio ha destinato all'umanità, per essere manifestato ed
essere "gustato" al momento opportuno, così come è scritto: "Ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché ricevessero l'adozione. E perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del figlio suo nei nostri cuori; così tu non sei più servo, ma figlio e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio". (Galati 4, 4-7). Dio ha dato ciò che è buono, il meglio per l'umanità, quando è giunta la pienezza del tempo, manifestando con Gesù la sua grazia, la sua giustizia, una giustizia meravigliosa e sorprendente, una giustizia inconcepibile dalla intelligenza umana, né tantomeno dal cuore dell'uomo.


E per finire ascoltiamo Paolo quando predica Gesù nella sinagoga di Antiochia: "Vi sia dunque noto fratelli,  che per mezzo di Lui vi è annunziato il perdono dei peccati; e, per mezzo di Lui, chiunque crede e giustificato di tutte le cose, delle quali voi non avete potuto essere giustificati mediante la legge di Mosè. Guardate dunque che non vi accada ciò che è detto nei profeti: Guardate o disprezzatori, stupite e nascondetevi, perché io compio un'opera ai giorni vostri, un'opera che voi non credereste, se qualcuno ve la raccontasse". (Atti 13, 38-41).

Cesare Bruno

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.