Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Care sorelle e fratelli, Dio vi benedica! Riceviamo la Parola di Dio dall’Epistola agli Efesini cap. 2, vv.1-3 [leggerò dalla versione Riveduta/Luzzi]: E voi pure ha vivificati, voi ch’eravate morti ne’ vostri falli e ne’ vostri peccati, ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l’andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potestà dell’aria, di quello spirito che opera al presente negli uomini ribelli; nel numero dei quali noi tutti pure, immersi nelle nostre concupiscenze carnali, siamo vissuti altra volta ubbidendo alle voglie della carne e dei pensieri, ed eravamo per natura figliuoli d’ira, come gli altri. In pochi versetti è spiegato il senso della parola depravazione, che è irrinunciabile per il vocabolario del cristiano, perché ci ricorda che il cristiano è anzitutto e soprattutto una persona rigenerata, perché Dio ha operato per mezzo di Cristo in lui, in lei, dandogli qualcosa di più d’un nuovo indirizzo morale: a chi accetta Gesù Cristo, v’è infatti il dono della Vita Nuova, Spirituale: Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno (Gv 7,38). Nessuna teologia è efficace nel definirsi cristiana, se trascura quale sia la condizione dell’umanità senza Gesù. Quando predichiamo il Vangelo di Cristo, affermiamo la gravità del peccato e il bisogno di nascere di nuovo, altrimenti non avrebbe senso dire, insieme a Paolo: Eccolo ora il tempo accettevole; eccolo ora il giorno della salvezza! (2Co 6,2). Non basta dire: “siete dei peccatori! Pentitevi!” Occorre predicare, tornare a predicare l’evidenza biblica che le persone prive della nuova nascita sono spiritualmente morte, sono tenebre (Ef 5,8), senza però inaugurare un nuovo medio-evo teologico, ma annunciando costruttivamente il Cristo Vivente e Vittorioso sul peccato. Il mio ruolo di predicatore prevede ciò, senza fare sconti sulla depravazione umana, proprio per far capire quanto sia gioioso e concreto essere nuove creature nel Signore. 


Edificati dalla Parola del Signore, vi saluto caramente con la pace di Cristo. Amen


Marco Soranno


Roma, 6 luglio 2016