Sono stati nominati dei nuovi vescovi nella Chiesa Cattolica. L’ordinazione episcopale è avvenuta con una cerimonia solenne, presieduta da un cardinale e concelebrata da altri due vescovi, come da un’antica tradizione risalente ai primi secoli, quando nell’elezione di un vescovo bisognava essere almeno in tre per esprimere la comunione con le altre chiese e per far fronte alle nomine segrete dei vescovi eretici. Prima di procedere all’ordinazione, il celebrante ha chiesto: “Avete il mandato del Papa?”. Dopo la risposta affermativa è stato letto il documento papale. Infine, i neoeletti sono stati affidati alle “mani di Maria”.
Che dire? Molte sono le domande e le perplessità che sorgono. Che fine ha fatto la norma apostolica (Timoteo e Tito) che dice che il vescovo deve essere sposato e saper governare la propria famiglia? Può una tradizione umana abolire la Scrittura? Perché si è passati da una conduzione di tipo collegiale, prevista nel Nuovo Testamento, a una monoepiscopale? Perché bisogna avere il mandato del Papa per ordinare un vescovo? Perché al vescovo è chiesta la fedeltà al Papa? Perché un vescovo deve essere affidato alle mani di Maria?
Non risulta che nei primi secoli le chiese chiedessero il mandato del Papa prima di eleggere i vescovi. Ambrogio, per esempio, fu eletto vescovo di Milano dal popolo. Fu dopo le tensioni e lo scisma con l’Oriente che si sviluppò la consuetudine di avere il mandato del vescovo di Roma. Cipriano diceva: “Il potere episcopale forma un’unità e la parte che ciascun vescovo detiene è essa stessa un tutto indivisibile”? (Unitate 5-6). E a proposito delle tradizioni, ancora Cipriano scriveva: “La consuetudine senza la verità è un errore che cresce in età” (Epistola 74). E allora non è l’antichità che rende giusta una tradizione, bensì la sua aderenza e fedeltà alla Scrittura.
Secondo il Nuovo Testamento, i vescovi, detti pure anziani, non hanno alcun potere episcopale, ma servono nella chiesa in una comunione di doni e ministeri, pascendo il gregge di Dio ed essendone l’esempio. I vescovi o anziani dell’età apostolica erano sposati e padri di famiglia. Erano scelti nella chiesa tra coloro che avevano le qualifiche indicate dall’apostolo Paolo nelle lettere a Timoteo e Tito. Durante l’incarico e durante tutto il tempo del loro ministero, venivano raccomandati a Dio e alla Parola della sua grazia (Atti 20,32).