Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Il nome Malachia in ebraico significa “messaggero del Signore”. Malachia è per l’appunto il profeta che annuncia la venuta del Signore e del suo messaggero che lo precede: dapprima viene l’araldo, poi il Signore stesso, “nel giorno della sua venuta” (3,2). Il libro di Malachia, che è l’ultimo dei libri profetici e chiude l’Antico Testamento secondo il nostro canone biblico, si conclude proprio con l’annuncio del giorno del Signore quale risposta al lamento di alcuni israeliti (3,13-15). Costoro si rammaricano di fronte al fatto che non si veda alcuna differenza tra chi teme Dio e chi non lo teme. E così essi concludono che sia del tutto inutile servire Dio e che non ci sia nessun vantaggio nell’osservare i comandamenti del Signore. Per questo, pur di provocare Dio (3,13-15), essi proclamano beati i superbi, i quali restano impuniti. Ma il Signore mostra loro il “Libro delle Memorie” (3,16), secondo cui coloro che temono Dio saranno “mia proprietà particolare nel giorno che io preparo”. La venuta del giorno del Signore sarà un giorno di luce per i giusti e di fuoco e di cenere per gli empi, di giudizio per gli uni e di salvezza e guarigione per altri. L’opera di Malachia, nella quale si possono individuare una serie di sei dialoghi tra Dio e varie categorie di persone, termina così con questa solenne ed ultima dichiarazione del giorno del Signore e con l’oracolo sulla “venuta del profeta Elia”.


Veniamo ora al nostro testo e soffermiamoci sul giorno del Signore, facendo due brevi commenti: il primo sul giudizio ai malvagi, il secondo sulla salvezza ai giusti. Il giorno del Signore sarà come una fornace ardente per i superbi e i malfattori (4,1). Anche altri profeti antecedenti hanno annunciato con vocabolario e immagini simili un intervento decisivo e grandioso del giorno del Signore. L’immagine del fuoco ardente di una fornace, che brucia la paglia e riduce in cenere radici e rami, dà l’idea esatta dell’ineluttabilità del giudizio che abbatte i superbi (zedîm, orgogliosi, arroganti), i quali hanno osato provocare Dio, e i malfattori, operatori di iniquità. Tutti costoro sono in opposizione ai giusti che hanno osservato i comandamenti del Signore. Dei malvagi non resterà nulla, né eredi né aderenti, come confermano le due metafore della paglia bruciata e dei rami e delle radici incenerite. Invece per coloro che temono il nome del Signore quel giorno sarà di luce: per loro “spunterà il sole della giustizia” (4,2), espressione che appare soltanto qui in tutta la Bibbia. Con l’immagine del sole splendente e alato, il profeta vuole descrivere l’intervento del Dio giusto e salvatore a favore dei suoi eletti. Il sorgere del sole è indice di un nuovo giorno e di una vita rinnovata. La luce del sole apparirà quando il Signore verrà nel suo giorno a risanare il suo popolo. Mentre la malvagità è compiuta dagli uomini, la giustizia che si attende sarà opera di Dio. La venuta del Signore non porterà soltanto giustizia, ma un risanamento integrale di tutto l’uomo, fino a riguardare persino il corpo, dalla pace e salvezza alla guarigione. La radice ebraica rafa’ infatti ha il senso fondamentale di “risanare o guarire da una infermità”. L’immagine dei vitelli gioiosi fatti uscire dalla stalla per godere dei pascoli (4,3) è un altro modo per dire nuovamente ciò che l’intervento di Dio recherà in quel giorno ai giusti e timorati del suo nome. La profezia di Malachia, dunque, ci invita a vedere nel giorno del Signore il fuoco purificatore del giudizio e il sole sfolgorante della giustizia. Nel giorno del Signore, il suo giudizio farà tacere per sempre la provocazione e la prepotenza dei malvagi, mentre il fulgore del suo volto luminoso ricoprirà di gloria imperitura coloro che lo hanno servito fedelmente.

Paolo Mirabelli

07 novembre 2016

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“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

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