Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

L’autunno con i suoi colori, i suoi sapori, le sue forme, è ormai arrivato. Le foglie degli alberi, non più verdi, lentamente, ingialliscono e cadono. I sapori acquistano un gusto più caldo, più denso. Le forme meno intense, più sottili. L’autunno è una stagione di profondi cambiamenti. Noi stessi non possiamo prescindere da questi cambiamenti ciclici, ma ne siamo coinvolti, come in un turbine di vento che ci trascina dietro di sé.


Questa estate, mentre ero nei campi, c’è stato un temporale violento e un vento forte, e la frutta non ancora matura è caduta quasi tutta a terra. A parte gli acquazzoni estivi, ma generalmente l’estate è una stagione calma. Il vento forte e i temporali violenti arrivano in autunno, quando gli alberi sono ormai spogli e la frutta è stata raccolta. Come dice il libro dell’Ecclesiaste: “Per tutto c’è il suo tempo” (3,1). Quando Israele chiese di avere un re, la loro fu una richiesta fuori tempo: era come chiedere la pioggia al tempo della messe, quando danneggia il raccolto del grano (1 Samuele 12,17). Ai farisei che accusavano i discepoli di Gesù di non digiunare, non rispettando così le tradizioni degli antichi, il Signore rispose loro che “il vino nuovo va messo in  otri nuovi” (Luca 5,38), vale a dire: lo spirito del Vangelo ha bisogno di nuove forme per poter esprimersi. E ancora.  Presso gli ebrei, in occasione delle nozze, era usanza che lo sposo venisse accompagnato da un gruppo di giovani chiamati “gli amici dello sposo” (Luca 5,34). Questi, oltre che accompagnare lo sposo con gioia, avevano il compito di allietare la festa. Perciò, il digiuno e il cordoglio sono del tutto fuori luogo quando si partecipa ad un matrimonio. Ai funerali si piange e si fa cordoglio; ad un matrimonio si fa festa, si gioisce, si condivide la gioia degli sposi.


Tutto cambia, non solo perché mutano le stagioni, ma perché il tempo passa, il progresso è inarrestabile, e dall’arche (principio) si va verso il telos (il compimento). Il cambiamento riguarda ogni aspetto della nostra vita e del nostro vivere sociale. Oggi in Italia abbiamo la democrazia, non più il re o l’imperatore. Oggi gran parte della comunicazione passa tramite internet e i social network, non più al suono delle trombe o dei tamburi.


Come cristiani però dobbiamo saper discernere persino il cambiamento, così come siamo invitati a discernere i tempi (Luca 12,54-57). Non ogni cambiamento che il mondo ci propone onora Dio e rispetta la sua volontà, espressa nelle Scritture. Spesso sotto il manto del cambiamento si nasconde satana, che, come una prostituta, cerca di sedurre i figli di Dio. Antichi peccati vengono riproposti come ultime novità o conquiste di libertà. Sotto questo aspetto, il nostro tempo corrotto non è diverso da quello dei profeti o degli apostoli. Le novità e i cambiamenti vengono proposti persino da uomini di chiesa. So di alcuni che cercano di minare l’autorità e la credibilità della Bibbia, pur di portare le comunità sulle loro posizioni dottrinali. Come cristiani dobbiamo invece accogliere l’invito al cambiamento quando viene da Dio. Certe forme e formule usate dalle chiese in passato hanno fatto il loro tempo: sono diventate vecchie e logore perché  il tempo è passato, le situazioni e gli eventi sono mutati, il contesto socio-culturale è cambiato. Non sto dicendo che sono sbagliate, ma che la stagione è cambiata: dall’estate siamo passati a un lungo e freddo inverno. Ciò che Dio ci insegna nella sua Parola non si cambia, non muta e non può mutare perché è eterno. Le forme e gli insegnamenti del Vangelo che abbiamo ricevuti dagli apostoli negli scritti del Nuovo Testamento non si toccano, non sono soggetti ad inculturazione, ma vanno trasmessi fedelmente e affidati a “uomini fedeli capaci di insegnarle ad altri” (2 Timoteo 2,2). Ma certe forme e formule che noi abbiamo adattato o ereditato da altri possono mutare ed essere sostituite con altre. Indietro non si torna, il mondo va avanti in maniera inesorabile. Non possiamo restare ancorati a modi di fare e a schemi del passato, ereditati nel secolo scorso o qualche secolo fa. Dobbiamo invece lasciarci guidare dallo Spirito Santo verso il cambiamento e le novità di Dio. Radicati e fondati nel Vangelo dallo Spirito di Dio, come i figli della tribù di Issacar che si unirono a Davide, dobbiamo cercare di “capire i tempi per sapere che cosa fare” (1 Cronache 12,33) nel mondo che cambia.

Paolo Mirabelli

20 settembre 2016

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.