Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Che i diritti civili di persone anche dello stesso sesso siano tutelati e regolati dalla legge italiana, non mi crea nessun imbarazzo o difficoltà come cristiano. È sempre meglio una legge imperfetta che una assenza di legge dove “ognuno fa ciò che gli pare meglio”, come accadeva in Israele quando ancora mancava un re. Mentre mi turba, e non poco, il concetto di famiglia proposto da molti.


Tra gli slogan che ho avuto modo di sentire e di leggere, alcuni dicevano: “La famiglia è dove c’è amore”, altri: “L’unica famiglia è quella felice”. L’amore e la felicità sono vocaboli indubbiamente importanti quando si parla di famiglia. Nessuno desidera una famiglia infelice e dove non c’è amore. Il punto non è questo. Il problema che vedo come cristiano è che si stia mettendo in discussione il concetto biblico di famiglia. Dio, il Signore, creò l’uomo maschio e femmina e disse: l’uomo lascerà il padre e la madre, si unirà alla sua moglie, e i due saranno una sola carne. La famiglia, dunque, secondo la Bibbia è costituita da un uomo e una donna. E, inoltre, solo l’unione nella distinzione di sesso è aperta alla vita. Adamo conobbe Eva sua moglie, la quale concepì un figlio. Così è scritto. Un figlio è figlio di un padre e di una madre.


Che due persone dello stesso sesso si vogliono bene, questo non fa di loro una famiglia. Che due persone dello stesso sesso decidano di convivere, non per questo la loro unione va equiparate alla famiglia. Che due persone dello stesso sesso decidano di adottare un figlio o di crescere il figlio di uno dei due come se fossero dei genitori, questa loro decisione è sbagliata e non può essere accolta come cristiani, perché non tiene conto del concetto biblico di famiglia e del bisogno del bambino ad avere un padre e una madre.


Infine, ancora una parola sulla felicità e amore. Un tempo si diceva: “Nella buona e nella cattiva sorte”. Sostenere che la sola felicità o il solo amore, ammesso che sia amore, siano criteri sufficienti per stabilire l’essere famiglia, è un ragionamento privo di fondamento biblico e per niente razionale e convincente. Come cristiano credo che la felicità e l’amore regnino dove l’uomo rispetta e vive secondo gli insegnamenti di Dio. Solo le cose benedette da Dio possono recare benedizione e dare felicità. Soltanto se si conosce e si sperimenta l’amore di Dio si è capaci di amore per gli altri. L’amore, quello vero, vive della parola di Gesù.

Paolo Mirabelli

13 settembre 2016

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.