Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

A tutti piace poter squarciare ogni tanto il velo di incertezza che copre il futuro. Conoscere in anticipo l’avventura del domani dà  sicurezza e potere: chi ha qualche segreto tra le mani, riesce a farsi bello di fronte ai propri amici e pensa di avere le risposte per ogni tipo di problema. I discepoli di Gesù non facevano eccezione. Un giorno in cui le cose sembravano più nere del solito, i discepoli prendono il coraggio e buttano lì la domanda che da tempo li angosciava: «Gesù, verso dove stiamo andando? E’ vero che la fine è vicina? Come dobbiamo comportarci?».  Gesù non elude la domanda. Risponde però a modo suo. Invece di prodursi in previsioni e scadenze, racconta una storia.


«Ascoltatemi con attenzione. Vi racconto una storia. I particolari contano poco. Andate alla sostanza e tirate voi la conclusione. Dalle nostre parti, la vigilia delle nozze si fa sempre un po’ di festa. Le usanze le conoscete bene e chissà quante volte avete preso parte anche voi a feste come queste. I futuri sposi invitano gli amici più intimi. Cantando, ballando e mangiando, ci si prepara al grande avvenimento del giorno dopo. Come  sapete, la festa incomincia solo quando lo sposo raggiunge la promessa sposa nella sua casa. Una volta, erano state invitate dieci ragazze, amiche della sposa. Avevano l’incarico di illuminare la festa, con lo splendore della loro presenza e delle loro lampade. Ciascuna doveva perciò portare con sé una lucerna e l’olio necessario. Si erano organizzate, assicurandosi persino una buona provvista d’olio, per non rimanere a secco sul più bello. Cinque erano furbe: di olio ne avevano portato in abbondanza, in previsione di una festa prolungata. Le altre cinque, invece, avevano tirato al risparmio e si erano portato solo lo stretto necessario. Purtroppo, quella sera, lo sposo ha fatto tardi. Le cinque ragazze previdenti avevano una buona riserva ed erano tranquille. Le altre, invece, incominciano a preoccuparsi. Fanno quattro rapidi calcoli e arrivano presto ad una facile conclusione: l’olio non basta. Che figura, pensano, rimanere a secco sul più bello della festa. Chiedono alle amiche: Dateci un po’ del vostro olio, per favore. La risposta è secca e senza appello: No, se lo diamo a voi, non basta più a noi, andate a comprarvene da qualche parte. Se fate svelte, arriverete a tempo per l'inizio della festa. Il consiglio sembra saggio. C’è un problema, però: è notte fonda, nessuno a quest’ora tiene il negozio aperto. Tentano il tutto per tutto. Bussano a qualche porta. Sentono, da lontano, i canti e il suono delle danze. Si precipitano. La porta è chiusa: la festa è tutta dentro, fuori è notte e silenzio. Insistono. Qualcuno apre. Fateci entrare, supplicano le povere cinque ragazze.  La risposta è impietosa, come uno schiaffo: No, nessuno vi conosce. Niente da fare. Restate fuori. Lo sposo è ormai arrivato e la festa è nel clou. Voi non c’entrate. Tornate a casa vostra e non fateci perdere altro tempo».


Fine della storia. Gesù guarda i discepoli. Vuole verificare cosa avevano capito. Hanno un gran punto interrogativo disegnato sul volto. Gli avevano chiesto della fine dei tempi, e  Gesù risponde raccontando la strana storia delle cinque ragazze rimaste senza olio, per mancanza di prudenza e di previsione. Gesù riprende la parola. «Proviamo a ripensare assieme alla storia che vi ho raccontato. Chi accetta un invito, deve organizzare bene il suo tempo e le risorse, per non finire con l’acqua alla gola sul più bello. Il guaio delle cinque ragazze che hanno esaurito la provvista dell’olio prima del tempo è proprio questo. Se fossero state un po’ più prudenti, sarebbero arrivate con una scorta abbondante e nessun ritardo le avrebbe colte di sorpresa. Voi volete sapere quando la fine del tempo busserà alla porta della vostra vita e della storia. Beh, questo è il grande segreto di Dio. Una cosa però possiamo sapere: la necessità di essere persone attente, vigilanti, previdenti. La fine arriverà quando nessuno se l’aspetta. E' come un ladro: svuota la casa se il padrone manca di prudenza. La casa dell’uomo vigilante è, invece, protetta sempre. Nessuna sorpresa lo metterà in crisi».


La storia delle dieci ragazze non va letta con la pretesa di dare il voto ai protagonisti. Non dice chi è bravo e chi non lo è. E le cinque ragazze che non hanno voluto condividere il loro olio con le amiche non sembrano simpatiche, ma non è questo il punto. Lo sposo ha fatto tardi per ragioni sue e la festa si è prolungata oltre il tempo previsto.  La storia suggerisce un’altra cosa molto più importante: come collocarci nei confronti del futuro. Il futuro è nelle mani di Dio. Non dobbiamo cercare di penetrare un mistero imprevedibile, ma vivere in una vigilante attesa.

Appunti dell'Università

05 luglio 2016

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.