Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Nella vita dell’apostolo Paolo ci sono tre città con le rispettive chiese che rivestono una particolare importanza, e sono: Damasco, Gerusalemme, Antiochia. In questo articolo limiteremo l’attenzione alla comunità di Antiochia. Delle altre due faremo soltanto un piccolo accenno. Damasco è la comunità che per prima accoglie Saulo di Tarso, diventato poi Paolo, dopo la sua conversione. Non sono mancate però le resistenze nell’accogliere il persecutore dei cristiani: persino il discepolo Anania, nonostante la visione del Signore e l’invito a cercare e accogliere per primo Paolo, ha un certo timore nell’incontrare colui che “ha fatto tanto male ai santi in Gerusalemme” (Atti 9,13-14). Gerusalemme è la chiesa che all’inizio del cristianesimo gode di grande prestigio, autorità e autorevolezza: per la presenza degli apostoli e discepoli del Signore, nonché per il fatto che è la città dove si svolge parte del ministero di Gesù e dove avviene la sua morte e risurrezione. La città di cui ora ci occuperemo è Antiochia e, soprattutto, la chiesa di Antiochia.


Il libro degli Atti degli Apostoli menziona due città che hanno questo nome: una in Siria e l’altra in Asia Minore, nella provincia romana della Galazia, nell’attuale Turchia, ma le distingue chiamando quest’ultima “Antiochia di Psidia” (Atti 13,14). Atti capitolo 13 le menziona entrambe. A noi qui interessa la città di Antiochia che si trova in Siria, a nord e poco distante da Gerusalemme, situata sulla via strategica che dall’Asia Minore reca a Gerusalemme: una città con un importante porto che si affaccia sul Mediterraneo, crocevia di popoli e centro commerciale di grande interesse. Quella di Atti capitolo 11, per intenderci. Dal racconto del libro degli Atti apprendiamo che Antiochia è la comunità che ha diversi “primati”, che né Roma né Gerusalemme possono vantare. Preferisco però usare l’espressione “la chiesa delle prime volte”, poiché il vocabolo “primato” ha fatto nascere nei secoli degli equivoci storici e teologici, e ancora oggi non mancano le dispute tra le chiese che vantano dei primati. E poi è il testo biblico stesso, come vedremo, che usa almeno una volta questa espressione: “prima volta”. Entriamo dunque in tema per scoprire perché Antiochia è la chiesa delle “prime volte”. Io ho individuato diverse “prime volte”, senz’altro ce ne sono delle altre, motivo questo che stimola la lettura e spinge all’approfondimento e alla riflessione personale del testo biblico. Riassumo i dati che ho raccolto in dieci punti in forma sintetica, senza commento né approfondimento, e tralascio di menzionare ogni volta il nome della città. Il primo: è la prima volta che i discepoli di Gesù sono chiamati “cristiani” (11,26). Il secondo: è la prima volta che una chiesa predica il Vangelo pubblicamente e liberamente ai pagani (11,19-21). Il terzo: è la prima volta che  Barnaba e Saulo compaiono assieme e servono con i loro doni in una chiesa (11,25). Il quarto: è la prima volta che si parla di riunioni della chiesa alle quali partecipano Barnaba e Saulo per un anno intero (11,26). Il quinto: è la prima volta che una chiesa situata in terra pagana raccoglie una colletta per i fratelli bisognosi della Giudea (11,27-30). Il sesto: è la prima volta che si parla di profeti e dottori in una chiesa (13,1). Il settimo: è la prima volta che si parla di una chiesa che celebra il culto al Signore (13,1-2). L’ottavo: è la prima volta che Barnaba e Paolo, due apostoli (14,14) che non sono della cerchia dei Dodici, sono mandati in missione (13,2-4). Il nono: è la prima volta che ai due missionari mandati dallo Spirito Santo sono imposte le mani dalla chiesa (13,3-4). Il decimo: è la prima volta che due apostoli, compiuta la loro missione, tornano ad Antiochia a riferire alla chiesa “tutte le cose che Dio aveva fatte per mezzo di loro” (14,27-28).


Nella mia ricerca ho pure raccolto altri dati interessanti che riguardano la chiesa di Antiochia, ma non li ho voluti inserire in questo “schema delle prime volte”. Li riporto a parte: costituiscono una specie di appendice all’articolo. Antiochia è la chiesa dove ha inizio il primo viaggio missionario di Paolo, assieme a Barnaba (Atti 13,1-14,28). Antiochia è la chiesa che sottopone agli apostoli e agli anziani di Gerusalemme la questione dei giudaizzanti (Atti 15,1-6). Antiochia è la chiesa dove ha inizio anche il secondo viaggio missionario di Paolo, dopo la separazione da Barnaba, a motivo di Giovanni detto Marco (Atti 15,35-41). Antiochia è la chiesa dove Paolo “resiste in faccia” a Pietro: condanna la sua simulazione nei confronti dei cristiani provenienti dal paganesimo e il suo comportamento che induce altri a “giudaizzare”, e ristabilisce il principio che “l’uomo non è giustificato dalle opere della legge, se non per mezzo della fede in  Gesù Cristo” (Galati 2,11-21).

Paolo Mirabelli

13 aprile 2016

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.