Cos’è la teologia? E i teologi sono menzionati nella Bibbia?
Proverbi 7,2 Custodisci i miei comandamenti e vivrai, custodisci il mio insegnamento come la pupilla dei tuoi occhi.
La parola Teologia non si trova nella Bibbia [theos = Dio + logos = parola, discorso, indagine] ma compare per la prima volta nel IV secolo a.C. nell'opera di Platone la Repubblica; è figlia della filosofia anziché della predicazione biblica, perché disciplina che studia “Dio”, ma come vedremo, ciò è improponibile alla luce delle Scritture.
La Bibbia menziona l’ufficio del Dottore o insegnante della Parola (At 13,1;1Co 12,28; Ef 4,11) tant’è che Paolo venne chiamato da Dio ad essere dottore dei gentili (1Ti 2,7; 2Ti 1,11). Il fatto che vi sia la condanna da parte dello Spirito per i falsi dottori (1Ti 1,7;2Pt 2,1) comporta che il loro ufficio era imitato carnalmente da alcuni, ma non per questo va considerato come non attuale per i cristiani di oggi. Ma il teologo è quindi il Dottore della Parola di Dio? Non necessariamente. Partendo dal presupposto che non tutti sono Dottori (1Co 12,29) ne consegue dunque che la laurea in teologia non sostituisce il dono spirituale d’insegnamento. Ho la sensazione che la teologia
Al tempo del Re Salomone non c’erano Scuole Bibliche né Facoltà di Teologia. Lo studio della Parola era [e continua ad essere] parte della vocazione di tutto il popolo di Dio, senza delegarlo a figure professionali, “addetti ai lavori” quali teologi, biblisti, pastori e predicatori. Senza nulla togliere ai doni manifestati da questi fratelli, è opportuno ricordare come sia lo Spirito Santo ad essere il vero teologo.
La teologia è anzitutto il parlare
I teologi hanno dunque bisogno di convertirsi? Sicuramente. Quando un teologo si converte, costui rinuncia alla teologia in quanto tale e insegna la Parola senza ricorrere alle dottrine di uomini. Non sarà [più] un teologo protestante o cattolico, ma un insegnante della Parola di Dio su mandato di Gesù Cristo. E come Paolo, dirà: Ma le cose che mi erano guadagno, le ho ritenute una perdita per Cristo. Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo (Filippesi 3,7-8).
Platone: Va bene - disse - ma tali direttive inerenti alla teologia quali potrebbero essere? Più o meno queste - risposi - come Dio si trova ad essere, così andrebbe sempre raffigurato, sia che lo si faccia in versi epici, o lirici, o nel testo di una tragedia (Repubblica, II. 379 A)