Chi è semplicemente cristiano come deve rapportarsi con tale evento religioso? Certo, si scriverà molto sull’Anno Giubilare, sia “pro” che “contro”, ma noi vogliamo dare spazio alla Bibbia, la Parola di Dio. Significato della parola Yobel “ariete” o “montone” da cui “tromba”, ovvero il corno con il suono del quale si annunciava l’arrivo del cinquantesimo anno o anno sabbatico. Giubileo è parola latina Jubileum, che deriva da Jubilum cioè “gioia”. Alcuni ritengono che derivi dall’ebraico Jobil “richiamo” [tornare, ritornare =conversione] oppure Jobal “remissione” [dei peccati]. Giubileo per la teologia cattolica è una indulgenza plenaria [totale] istituita per la prima volta nel 1300 dal papa Bonifacio VIII, e dal 1400 concessa ogni 25 anni (Giubileo ordinario). Per i fedeli cattolici è lucrabile a determinate condizioni. Crediamo che non occorra un Anno Santo per godere della remissione dei peccati, bensì condurre una vita santa a motivo del beneficio di Gesù Cristo: Egli infatti ha già provveduto a rimetterci i peccati a motivo del Suo sangue (Efesini 1,7 cf. Colossesi 1,14; Atti 10,43; 26,18). Questo Giubileo è straordinario perché celebrato in occasione di particolare circostanza, Giubileo “della misericordia”. E la misericordia è tema spirituale che unisce tutti i cristiani, paradossalmente divisi proprio sul senso di questo Giubileo. In quanto cristiani secondo l’Evangelo, riteniamo che non occorra riservare un particolare periodo per ricordare che abbiamo bisogno di misericordia: la Chiesa è chiamata a conservare sé stessa nell’amore di Dio, aspettando la misericordia del nostro Signore Gesù Cristo, a vita eterna (Giuda v.21). I discepoli di Cristo formano un popolo che ha ottenuto misericordia (1Pietro 2,10). Riteniamo che la misericordia trionfa sul giudizio (Giacomo 2,13) quindi non v’è bisogno di celebrarla liturgicamente, quanto piuttosto di ravvivarla ecclesialmente ogni momento dell’anno. Per noi Cristo è il nostro giubileo perché è motivo della nostra gioia ed esultanza: “Benché non l’abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa (1Pietro 1,8). Quest’anno giubilare può dunque essere vissuto da noi soltanto come un periodo di condivisione del Vangelo, poiché cogliamo ogni occasione per annunziarlo: “Predica la parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo di insegnamento e pazienza” (2Timoteo 4,2). Che il Signore illumini il cuore di quanti – mossi dalla loro sincerità – desiderano [ri]scoprire il Cristianesimo del Nuovo Testamento andando oltre la religione, poiché la fede non si eredita storicamente né si trasmette religiosamente, ma si riceve mediante l’opera dello Spirito.