Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Riguardo al battesimo dovete dunque badare a che siamo sicuri che tutto quello che facciamo e diciamo sia parola di Dio. Il cuore deve quindi essere reso sicuro, sapendo che il battesimo non è opera dell’uomo, ma di Dio. Questo è il nocciolo: occorre attestare che non sei stato tu né alcun altro essere umano a inventare il battesimo, affinché siamo assolutamente certi che è venuto dal cielo. Lo ha ordinato la Maestà divina, è suo ordine, suo comandamento, sua parola.
(Martin Lutero, Sermone sul battesimo tenuto a Wittenberg il 2 febbraio 1528)

Avete udito alcuni degli errori che stanno sorgendo riguardo al sacramento del genuino battesimo… Nessuno infatti ha inventato il battesimo, ma esso viene da Dio, si basa sulla parola di Dio e viene dal cielo… Gli ultimi venuti sono i peggiori, specialmente coloro che bestemmiano il sacramento, lo definiscono un bagno da cani… Se domando: come dimostrate che la realtà esterna non giova alla salvezza? Non rispondono altro se non questo: È lo Spirito che opera, non l’acqua, non il battesimo… Rispondi: se è una realtà materiale, esterna, ordinata e istituita dall’uomo, non giova. Se parli di cose esterne, lascia fuori Dio… Se siamo noi a scegliere, anche le cose più spirituali non giovano a nulla; se invece è Dio a scegliere, allora anche le cose più materiali ci sono utilissime… Abbiamo già indicato a che cosa serve il battesimo, Marco 16, il passo ben noto: “Andate…”. Prendi quel passo, nessuno te lo liquiderà facilmente. Esso poggia il sacramento sia sulla fede sia sull’atto di battezzare. Se questo atto non giovasse, non verrebbe proposto; invece associa i due aspetti… Il battesimo non è dunque un segno… Se il battesimo di Giovanni è utile per la remissione dei peccati, quanto più quello di Cristo: “fino a Giovanni” (Matteo 11,13)… Che dire, quando Pietro predicò… Pietro dice: “Ravvedetevi e ciascuno…”; se negano parole così chiare, che fare? Pietro dice chiaramente che il battesimo è ordinato ed è dato per la remissione dei peccati… Nella sua epistola parla della salvezza degli otto nell’arca. Questo è per noi il battesimo. Il battesimo non è un segno. Nel Nuovo Testamento leggi questi testi e molti altri: in tutti, con il battesimo è data la remissione dei peccati, che è un morire al peccato, un rivestire Cristo, un lavacro di rigenerazione. Se uno non è convinto da questi testi, nulla potrà convincerlo. Quelli ti dicono: È una cosa esteriore. Tu devi dire: Menti. Se è un uomo, d’accordo; ma se è Dio?... L’ordine seguito da Dio è questo: Egli si serve sempre di un mezzo materiale per agire nei tuoi confronti…
(Martin Lutero, Sermone sul battesimo tenuto a Wittenberg il 23 febbraio 1528)

Coloro che hanno ritenuto dover scrivere che il battesimo non è altro che un segno o una manifestazione esteriore, con cui facciamo davanti agli uomini professione della nostra religione… non hanno preso in considerazione l’elemento essenziale del battesimo, il fatto che lo dobbiamo accogliere unitamente alla promessa che tutti coloro che avranno creduto e saranno battezzati saranno salvati (Marco 16,16). In questo senso deve intendersi la parola di San Paolo: la Chiesa essere stata santificata e purificata dal suo sposo Gesù Cristo, mediante il battesimo d’acqua nella parola della vita (Efesini 5,26). E in un altro testo, che siamo stati salvati secondo la sua misericordia mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo (Tito 3,5). E altresì quanto scrive San Pietro che il battesimo ci salva (1 Pietro 3,21). Poiché Paolo non ha inteso affermare che la purificazione e la nostra salvezza siano state compiute dall’acqua o che l’acqua contenesse il potere di purificare, rigenerare, rinnovare; né Pietro ha voluto dire che l’acqua sia causa della nostra salvezza; hanno solo inteso significare che riceviamo in quel sacramento la conoscenza e la certezza di quelle grazie, come è sufficientemente illustrato dalle loro stesse parole.
(Giovanni Calvino, Istituzione della religione cristiana, Libro Quarto, XV,1)

La chiamata e l’entrata nella sequela trovano in Paolo la loro corrispondenza nel battesimo. Il battesimo non è una offerta dell’uomo, ma l’offerta di Gesù Cristo. Battesimo significa venir battezzati, è un patire la chiamata di Cristo. Con esso l’uomo diventa possesso di Cristo. Il nome di Gesù viene pronunciato su chi riceve il battesimo, e in tal modo l’uomo diviene partecipe di questo nome, viene battezzato in Cristo (eis). È sottratto alla signoria del mondo ed è divenuto possesso di Cristo. Il battesimo significa dunque una rottura. Nel battesimo muore l’uomo con il suo vecchio mondo. Chiamando alla sequela Gesù ha richiesto un atto visibile di ubbidienza. Seguire Gesù era un fatto pubblico. In modo del tutto equivalente il battesimo è un evento pubblico; infatti in esso si compie l’inserimento nella comunità di Cristo. Il battesimo è inserzione nell’unità del corpo di Cristo come sue membra, la Cena è il mantenimento della comunione (koinonia) con questo corpo.
(Dietrich Bonhoeffer, Sequela)

L’inclusione del battesimo come fase essenziale del processo della conversione causa un certo disagio un po’ ovunque. Alcuni temono che questo apra le porte alla “salvezza per opere”. Costoro però non hanno poi difficoltà ad aggiungere alla fede il pentimento o la confessione verbale. Il problema fondamentale sta nel fatto che il battesimo è un atto fisico, mentre si suppone che il processo della conversione debba essere essenzialmente “spirituale”. Intanto, anche il pentimento può avere a che fare con alcuni aspetti fisici: i vestiti (Luca 3,11) o il danaro (Luca 19,8). La fede comporta l’uso della bocca (Romani 10,10). L’incapacità di mettere in relazione ciò che è fisico con ciò che è spirituale è propria del mondo occidentale, che affonda le sue radici nella filosofia greca. Il Signore ha comandato ai suoi seguaci due atti fisici, uno all’inizio della loro vita in qualità di discepoli, e l’altro per continuare ad essere tali. Ora diamo una definizione ebraica di “sacramento”: è un evento fisico con un effetto spirituale. Il battesimo serve a togliere i peccati (Atti 22,16). Il battesimo non è come un bagno, ma è un bagno. Non è come una sepoltura, ma è una sepoltura. Il “segno” realizza effettivamente ciò che significa. Alcuni lettori avranno difficoltà ad accettare tutto questo e sospetteranno che io insegni la temuta dottrina della “rigenerazione battesimale”. Tale errore può essere evitato se si tiene presente che il NT non sostiene affatto che il battesimo raggiunge i suddetti scopi per se stesso (ex opere operato). L’acqua per se stessa non può fare altro che togliere lo sporco del corpo. È la potenza di Dio, mediante il suo Spirito, che in risposta al pentimento e alla fede dell’individuo, fa sì che l’atto fisico abbia un tale effetto spirituale.
(David Pawson, La normale nascita del cristiano)

Scrittori Cristiani

21 novembre 2015

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.