Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Alla fine il cerchio si è chiuso. L’Italia dovrà introdurre il riconoscimento legale per le unioni gay,
le coppie dello stesso sesso. Lo ha stabilito una sentenza della corte di Strasburgo, la corte europea dei diritti umani, nell’ambito del caso sollevato da Oliari e altri contro l’Italia. Il giudizio è stato emesso all’unanimità dai giudici della corte. Era prevedibile che si arrivasse a questo esito. I segnali c’erano tutti. Ne menziono soltanto due, ai quali aggiungo un breve commento. Ovviamente le mie osservazioni nascono da convinzioni di fede, da una educazione biblica che i miei genitori mi hanno dato sin da piccolo. Primo. Da diverso tempo assistiamo, da parte dell’opinione pubblica, ad una specie di assedio alla “vecchia morale cristiana”, come viene chiamata da alcuni. L’amore è assunto a criterio unico per stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. E l’amore, secondo costoro, non sopporta i comandamenti e i divieti, anzi rifiuta ogni forma di imposizione, poiché l’uomo è in grado di vivere spontaneamente la propria esistenza senza che una legge esterna gli dica cosa sia giusto fare. E questa “nuova morale” trova ampio consenso persino nella nostra cattolicissima Italia. Anzi, a quanto pare, su questioni etiche gli italiani ormai applicano il criterio della “cattolicità” non più per questioni di fede, ma per giustifica la corruzione e l’immoralità. Vige il principio che una cosa è giusta se la Comunità europea la riconosce come valida, e pertanto la pratica e l’approva. Secondo la Bibbia, invece, è soltanto Dio che stabilisce il criterio per distinguere il bene dal male. L’amore vero, quando non è scambiato con qualcos’altro, non alleggerisce in nessun caso la portata dei comandamenti di Dio, non pone i comandamenti da parte, anzi li ricerca e li vive perché li riconosce come dati per il bene dell’uomo e della comunità. Giovanni, che più di ogni altro apostolo parla di amore, nei suoi scritti ci ricorda che “conosce Dio e dimora in lui chi osserva i suoi comandamenti”. L’esistenza stessa dei comandamenti della Bibbia dimostra che non è l’amore a stabilire le regole, ma l’amore osserva e vive secondo i principi della Scrittura; dimostra che l’uomo non è capace di vivere spontaneamente la vita e la relazione con gli altri, lasciandosi guidare dai propri desideri, ma ha bisogno di una parola esterna a lui che gli indichi il cammino di libertà. Secondo. L’Italia sulle questioni sociali che hanno un risvolto etico continua a procedere a rimorchio. Su molte cose c’è un vuoto legislativo perché i nostri politici, eccetto alcuni, non fanno proposte e non osano schierasi apertamente perché temono i diktat del Vaticano. Ora, dopo la sentenza della corte, bisognerà fare una legge che metta d’accordo le direttive europee con le diverse sensibilità degli italiani. Il rischio è che si faccia una legge che confonda il riconoscimento dei diritti civili con il matrimonio. Come cristiano, credo nella “separatezza” dello Stato dalla chiesa, ma mi adopero perché venga ascoltata pure la voce di chi come me ancora crede che il matrimonio sia soltanto quello contratto tra un uomo e una donna. Così ci insegna Gesù, quando alla domanda dei farisei sul divorzio, risponde: “Il Creatore da principio li creò maschio e femmina, e disse: Perciò l’uomo lascerà il padre e la madre, si unirà con la sua moglie e i due saranno una sola carne” (Matteo 19,4-5).

Paolo Mirabelli

22 luglio 2015

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.