“Ma dov’è il vostro Dio?” Ce lo chiede un visitatore che nei nostri locali di riunione non vede alcuna rappresentazione di Dio e che sa che non facciamo processioni portando statue sulle spalle. Questa è una mentalità tipicamente pagana, che nulla ha a che fare con il cristianesimo biblico, con la fede biblica d’Israele e della chiesa, anche se il nostro amico dice di essere un “cristiano”. Israele non ha mai avuto alcuna rappresentazione di Dio, non perché non conoscesse le immagini, ma perché sapeva che erano proibite da Dio. Nella storia d’Israele rimane emblematico il caso del vitello d’oro dell’esodo e il conseguente giudizio che ha subito per essersi fatto un dio, un monito che il popolo di Dio non ha mai dimenticato. Gli egiziani, i cananei, i babilonesi e tutti i popoli antichi con i quali Israele si è relazionato avevano molte rappresentazioni delle loro divinità. Eppure Israele non ha mai avuto immagini di Dio, del Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. Ad esempio, nella festa del dio babilonese Akitu, tutti i popoli sottomessi dovevano marciare in processione con le statue delle loro divinità sulle spalle. Alla fine c’era il grande dio dei babilonesi il cui nome era Marduk, considerato il dio supremo, colui che aveva vinto tutti gli altri dei e sconfitto tutti i popoli della terra. Israele, nel tempo della cattività babilonese, si trovò ad assistere a queste processioni e ad affrontare questa problematica. Quale statua di Dio poteva mostrare Israele? Nessuna. Perché? Perché il Dio vero e vivente non poteva essere rappresentato. Lo vietava il Decalogo. Per questo motivo Israele veniva considerato da alcuni un “popolo senza dio”. Ci sono diversi testi nel libro di Isaia e in altri scritti profetici dove il Signore dice al suo popolo: “Io camminerò davanti a te”. Come nell’esodo, Dio ha sempre accompagnato il suo popolo: era la sua avanguardia e la sua retroguardia nel cammino di fede. I primi cristiani e la chiesa antica non hanno mai pensato di farsi delle rappresentazioni di Dio: la loro era un fede nel Dio che vive, nel Signore che è risorto dai morti e che è presente in mezzo a loro. Il dio che ha occhi e non vede, orecchie e non ode, bocca e non parla, piedi e non cammina, ha bisogno di essere trasportato sulle spalle in processione. Mentre il Dio vero e vivente è lui che porta il suo popolo, è lui che porta noi. Egli non ha bisogno di essere rappresentato. Egli è colui che è, il vivente. Il Signore risorto, dunque, vive ed è in mezzo a noi. È scritto nel vangelo che dove due o tre sono riuniti nel nome di Gesù, egli è in mezzo a loro. Lo Spirito Santo abita in noi. Dunque, il Signore è in mezzo a noi anche se gli uomini non lo vedono. Il Signore cammina dinnanzi a noi ed è in mezzo a noi, anche se sulle nostre spalle non portiamo alcuna statua che lo rappresenta e nei nostri locali di riunione non ci sono immagini di Dio.