Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

"Ma ci sono alcuni di voi che non credono"; "da quel momento molti dei suoi discepoli si tirano indietro" (Giovanni 6:64.66). Gesù era sempre pronto a testimoniare la fonte della grandezza della sua parola, ripiena dello spirito di Dio e fonte di vita. È importante capire come nel testo greco la traduzione del verbo erchomai ("tirarsi indietro") descrive molto più chiaramente la natura di quel movimento come un "andarsene indietro", ed è altrettanto interessante notare che Giovanni, in poco meno di 2 capitoli, al capitolo 8 verso 9 descriva uno stato simile riguardo gli scribi e i farisei che volevano lapidare la donna adultera. Anche in quel caso infatti il testo greco riporta lo stesso verbo e rende molto chiaro come quelli, dopo aver udito le parole di Gesù, se ne andarono uno per uno. Anche in quei versi il verbo erchomai si traduce "andare via". In entrambi i casi il verbo greco è lo stesso ma da notare sono le condizioni iniziali differenti di soggetti nei due diversi capitoli. Nel caso degli scribi e farisei infatti davanti a questo verbo troviamo il suffisso ek che descrive un movimento che parte da un punto per arrivare in un altro, invece, nel caso di quei discepoli che non credevano, viene usata in quel verbo la particella apo che indica un tornare da dove si era venuti.


Questa ultima condizione, che ci dà l'idea della provenienza di quei discepoli che dal mondo volevano passare a Cristo solo apparentemente, è quella che deve far riflettere ogni singolo credente sul proprio cammino. Non solo su chi incontrerà, per capire se davvero e da Dio, ma anche se la propria fede non sia solo apparente.  Gesù infatti dice: "nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio" (Luca 9:62). Gesù in Matteo 15 parla con alcuni farisei e scribi chiamandoli "ipocriti" e, citando Isaia, diceva: "questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me". I discepoli fecero notare a Gesù che le sue parole erano state di scandalo per i farisei e la risposta di Gesù per la condizione dei farisei fu esattamente LA STESSA che troviamo in Giovanni al capitolo 6 riguardo quei discepoli che non credevano: "ogni pianta che non è stata piantata dal Padre Celeste sarà sradicata"(Matteo 15:13). Allo stesso modo diceva: "per questo vi ho detto che nessuno può venire a me se non gli è dato dal Padre"(Giovanni 6:65).


L'incredulità è una radice difficile da abbattere, ma solo disponendo un cuore davvero piegato dalla Parola di Dio potremo avere in noi un vero cambiamento. Per questo, come dice lo Spirito santo: "oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori" (Ebrei 3:8). Questa parola oggi non è solo per coloro che non conoscono ancora la salvezza, ma anche per ogni credente che, in sé, ha ancora qualche tipo di incredulità che lo lega ancora al mondo, perché la Parola di Dio, è solo una, e noi, giorno per giorno, dobbiamo ricercarla in ogni verità per non essere tra quelli che si tireranno indietro.

Ludovica Ferrari

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.