Bibbiaoggi
Gesù Cristo, la Bibbia, i Cristiani, la Chiesa

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16).

Ogni pagina o brano della Bibbia ha una forza propria che prescinde persino dal predicatore che l’annuncia, poiché il Vangelo è potenza di Dio per la salvezza di ogni credente (Romani 1,16). La Scrittura è parola ispirata da Dio, perciò capace di istruire, riprendere, correggere, educare alla giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo e preparato per ogni opera buona (2 Timoteo 3,16-17). Tuttavia, la Parola di Dio rivive nei cuori e nella vita di chi l’ascolta con fede ogni volta che viene predicata da coloro che Dio chiama alla predicazione.


La Parola che viene da Dio fa ciò che dice e dice ciò che fa (Isaia 55,11).  Il Vangelo salva chi lo riceve (1 Corinzi 15,2); accoglie chi lo ascolta; santifica chi lo pratica (Giovanni 17,17). Se uno apre la Scrittura con fede (Luca 24,13-35), il Signore apre il suo cuore e la sua mente per intendere le Scritture (Luca 24,44-45). La Bibbia non è un codice o un manuale di morale, né un trattato di teologia sistematica. Essa racconta la storia della salvezza, il disegno benevolo di Dio e il suo amore per l’uomo. I quattro vangeli riportano insegnamenti e scene di vita di Gesù. La parola “evangelo” significa “la buona notizia di Gesù Cristo” (Marco 1,1); “il fare e il dire di Gesù” (Atti 1,1). Poiché nel Vangelo Gesù è presente: tutto è nell’Evangelo, e l’Evangelo è tutto. Tutto nasce dalla sua fonte, Gesù; viene organizzato attorno al suo centro, Gesù; tende verso la sua meta finale, Gesù, alla gloria del Padre. Tutto l’evento Cristo, ogni parola e azione, costituisce l’Evangelo che “noi predichiamo e che voi avete creduto” (1 Corinzi 15,11). Il Vangelo è uno solo, non ci sono molti vangeli (Galati 1,1-12), e chi predica un altro Vangelo si pone fuori dalla comunione.


L’incontro con la Scrittura è incontro con Gesù. Non c’è altro modo per accedere a Gesù, se non attraverso i vangeli (e la Bibbia). Il Vangelo predicato e accolto nella fede ci rende partecipi ai fatti evangelici.  L’incontro con Gesù sconvolge la vita. Chi ascolta i vangeli e non crede in Gesù, rimane un semplice spettatore.  L’incontro con Gesù cambia la vita e la rende aperta a Dio e agli uomini. Chi è toccato dalla grazia di Dio, e gli ubbidisce, non smette di lodare e di ringraziare il Signore. Chi fa esperienza di Gesù non può rimanere in silenzio: ha una storia da raccontare, delle verità da insegnare, un messaggio da annunciare, una Parola da predicare.


Chi predica, generalmente, fa una scelta motivata da un determinato interesse, sospinto dallo Spirito Santo. Il testo biblico è così ricco che può offrire molti argomenti per incoraggiare, istruire ed esortare la chiesa e il cristiano. Il tema della predicazione è “Cristo crocifisso” (1 Corinzi 1,20-2,16).  Il testo della predicazione è un testo biblico, dal quale si ricava quello che normalmente viene chiamato il “messaggio”. Le parole del testo biblico sono accompagnate spesso da immagini, che non vediamo, ma ascoltiamo attraverso il racconto. Le immagini, evocate e spiegate dalle parole, si conservano nella mente e nel cuore di chi ascolta la Parola predicata. Aiutano a creare dei punti di contatto tra il nostro mondo e il mondo della Bibbia. Permettono di rivivere le scene che sono descritte. Suscitano delle emozioni e dei sentimenti. La predicazione del Vangelo ci restituisce l’episodio narrato: non la materialità del fatto accaduto, ma l’evento storico-salvifico. Gli eventi descritti nel Vangelo non sono semplici accadimenti, ma fatti che narrano la storia della salvezza. Nella predicazione della Parola di Dio l’evento storico-salvifico si rende presente, e chi ascolta con fede è reso partecipe della grazia che vi è contenuta.


Il più delle volte il brano che si legge nella predicazione è parte di un contesto più ampio.  E la conoscenza del contesto permette di cogliere il significato del brano. Oltre al contesto immediato, c’è pure un contesto più ampio: l’intera sezione di un libro biblico. Il brano appartiene, dunque, al suo contesto, il contesto alla sua sezione, la sezione al suo libro (Antico e Nuovo Testamento), e il libro appartiene al canone biblico. Ciò significa che la predicazione cerca sempre di mantenere la specificità di un testo ma mira anche a cogliere il messaggio tenendo conto del contesto biblico, delle parole, del vocabolario e delle categorie della Bibbia.


Non è il predicatore che si serve della Bibbia per dare un messaggio a suo piacimento, bensì è la Bibbia che si serve della predicazione (e del predicatore) per annunciare la buona notizia di Gesù Cristo alle persone in ascolto. Ciò significa che non si può raccontare una storia differente da quella che la Bibbia racconta, né predicare un Vangelo diverso.

Paolo Mirabelli

18 febbraio 2019

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Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla. Non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla. Non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3,16-17). “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.” (Salmo 62,5-6).

Trova il tempo per pensare; trova il tempo per dare; trova il tempo per amare; trova il tempo per essere felice. La vita è troppo breve per essere sprecata. Trova il tempo per credere; trova il tempo per pregare; trova il tempo per leggere la Bibbia. Trova il tempo per Dio; trova il tempo per essere un discepolo di Gesù.